CATANZARO «Il nostro compito è dare il supporto all’operatore politico ma anche a tutti i cittadini con indicazioni che possono essere utili, evidenziando dati ma anche problemi e gli aspetti su cui eventualmente intervenire o che riteniamo necessario puntare l’attenzione». Lo ha detto il direttore della filiale di Catanzaro della Banca d’Italia, Marcello Malamisura, commentando il report dell’istituto sull’economia della Calabria nel 2022. «In questo senso – ha aggiunto Malamisura – sottolineiamo il ruolo centrale che può avere il Pnrr in termini di disponibilità delle risorse e di individuazione delle componenti che fanno l’infrastruttura dell’economia, ricordando il ruolo complementare dello Stato, non si può pensare che lo Stato debba intervenire, lo Stato deve mettere in condizione l’impresa privata a dispiegare la sua azione. Ci sono studi che attestano quanto sia importante e sia collegata la dimensione di impresa con gli investimenti in innovazione e sviluppo. L’aspetto della transizione ecologica è un altro aspetto da affrontare anche da un punto di vista economica, perché rendere le imprese più attente all’efficientamento energetico le rende più resilienti, così come l’aspetto della transizione digitale: sono due aspetti che significativamente nelle linee di azione del Pnrr. E, parlando della Calabria, c’è poi – ha riferito il direttore della filiale calabrese di Bankitalia – l’aspetto del recupero di questo divario con il resto del Paese, un divario che la Calabria non si può più permettere: noi abbiamo presentato nei mesi scorsi all’Unica il nostro rapporto sul Mezzogiorno proprio per dire che quando parliamo di divari e di necessità di crescita del Mezzogiorno parliamo della crescita dell’Italia perché se cresce il Mezzogiorno cresce anche l’Italia».
Infine Malamisura ha osservato: «Per ultimo, parlando di Pnrr, è necessario che queste risorse vadano effettivamente a destinazione, cioè sugli obiettivi che sono stati individuati: su questo è chiaro che bisogna tenere non alti ma altissimi i presìdi di legalità, che non ci siano distrazioni in favore della criminalità organizzata, perché la tutela della legalità significa anche tutela anche della parità concorrenziale e di chi rispetta le regole a differenza di chi non le rispetta, con tutti i riflessi che si hanno anche nella capacità di operare dell’operatore pubblico. Noi vediamo che la capacità di spesa degli enti locali sia anche limitata dalla contenuta base imponibile e quindi sulla conseguente difficoltà di manovra sulla capacità impositiva degli enti locali, ma quanto poi questa base imponibile è anche frutto magari di evasione fiscale? Sono aspetti che noi portiamo all’attenzione e su cui richiamiamo l’attenzione dell’agire comune, anche quando parliamo di Pnrr, ricordando che è un lavoro di squadra».
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