CARIATI La Calabria non può neppure pensare di competere nel mercato globale dei turismi continuando a raccontarsi ed a tentare di convincere il resto del mondo di avere in esclusiva tramonti e albe, mare e montagne più belle del mondo. Perché non è così. Serve metodo. Serve capacità di trasformare in economia l’identità che resta nascosta sotto i nostri piedi. Servono antidoti all’oicofobia diffusa. Serve far toccare con mano quella che il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto definisce la Calabria che l’Italia non si aspetta, che il mondo non si aspetta e, forse, che anche molti calabresi stessi ancora non si aspettano. Serve prendere atto, senza processi storici ma con semplice metodo analitico e competitivo, del fisiologico fallimento delle politiche pubbliche sperimentate per quasi mezzo secolo, avvitate fino ad oggi attorno all’intoccabile cliché paesaggistico.
Serve una rottura epistemologica rispetto alla concezione stessa della progettazione dei turismi, attraverso il management dell’identità. Serve prendere esempio da quanti hanno già imboccato strade virtuose in merito, nella stessa Calabria, in Italia e nel mondo.
Serve anzi tutto distinguere tra, da una parte, investimenti in marketing territoriale e comunicazione strategica dei territori e, dall’altra, spreco milionario di risorse pubbliche in intrattenimento sociale per i residenti.
E servono meno autolesionismo, meno polemiche, meno auto-referenzialità, meno municipalismo e più visione complessiva ed unitaria di una terra che, in aggiunta ed anzi per rafforzare tutto il suo patrimonio paesaggistico e naturale, dal mare alle montagne, dai laghi alle colline, eredita e svela elementi materiali o immateriali, unici ed inconfondibili e che direttamente o indirettamente collegano la Calabria alla Storia Universale.
Serve fare, cioè, economia con l’identità e considerare la cultura non un obiettivo in se stesso ma uno strumento di sviluppo e per aumentare la qualità della vita di residenti ed ospiti.
Per questo serve investire sui turismi e su quello esperienziale, unica via d’uscita per destagionalizzare la capacità attrattiva e ricettiva della Calabria. Per questo, servono i Marcatori Identitari Distintivi (MID).
È stato unanime l’apprezzamento, il sostegno ed il rilancio diversamente ragionato da parte di tutti gli intervenuti, del progetto regionale di MID e della Calabria Straordinaria (quella appunto inedita e inesplorata dei MID), presentato nei giorni scorsi nella nuova tappa, ospitata a Cariati, del tour di presentazione del metodo e della proposta aperta ed ufficiale di mappatura dei marcatori depositata alla Fondazione Calabria Film Commission.
Condivisione e adesione rispetto ai contenuti ed alle strategie sottese alla nuova prospettiva di internazionalizzazione delle narrazione turistica della Calabria Straordinaria come destinazione esperienziale, sulla quale ha relazionato Lenin Montesanto, Program Manager della Cabina di Regia regionale sui Mid, sono stati, coordinati dalla responsabile del Mu.M.A.M. Assunta Scorpiniti, il Primo Cittadino Cataldo Minò, presente insieme al Presidente del Consiglio e delegata alla cultura Alda Montesanto e al consigliere comunale delegato alle politiche per i turismi e marketing territoriale Antonio Scarnato, il responsabile del Laboratorio di idee Neopolis Nilo Domanico, il direttore del Parco archeologico di Sibari e direttore della direzione regionale Musei Calabria Filippo Demma, il Sindaco di Trebisacce Alex Aurelio, il Primo Cittadino di Melissa Raffaele Falbo, il Dirigente Scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore (IIS) Majorana di Corigliano-Rossano Saverio Madera, Gianni Iaquinta della Cabina Regia sui MID e, in video collegamento, il direttore di Ricerca dell’Istituto Chimica Composti Organometallici (ICCOM) del CNR Firenze Francesco Vizza.
La tappa di presentazione a Cariati, ospitata nel Museo Civico comunale del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni (MUMA) segue quella al Patire a Corigliano-Rossano e a Fuscaldo nei giorni scorsi.
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