Il Codex incanta il ministro dell’Agricoltura albanese
Tappa obbligata del funzionario ad uno dei più importanti marcatori identitari distintivi della Calabria, bene patrimonio dell’Unesco

CORIGLIANO ROSSANO Proprio come l’agricoltura, la cultura deve e può far girare l’economia dei territori. E le sinergie istituzionali in nome della cultura possono fare la differenza. Ciò vale ancora di più quando queste energie e questi virtuosismi vedono protagonisti territori, comunità ed istituzioni del bacino del Mediterraneo, due popoli storicamente vicini e amici come quello arbëreshë e calabrese da una parte, albanese dall’altro. E in questa cornice di sentimenti e finalità condivise che può partire oggi un percorso comune di valorizzazione, comunicazione ed internazionalizzazione anche in chiave turistico-esperenziale dei due Codici Purpurei, Rossanensis e Beratinus, autentici marcatori identitari distintivi delle terre che li ereditano e conservano.
È quanto emerso nel proficuo incontro avvenuto oggi a Corigliano Rossano nella sede del museo del Codex tra il ministro dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale dell’Albania Frida Krifca, l’arcivescovo della diocesi Rossano Cariati monsignor Maurizio Aloise, il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi ed il sindaco di Berat Ervin Demo.
A promuovere la tappa odierna del Ministro, in Calabria ospite della Comunità di Vaccarizzo Albanese per la 18esima edizione del concorso dei vini arbëreshë in programma per domani, sabato 25 giugno, è stato il primo cittadino di Vakarici Antonio Pomillo insieme al responsabile comunicazione strategica dell’ente Lenin Montesanto che ha direttamente proposto e concordato con lo staff del Ministro la tappa obbligata al Codex, tra i più importanti Mid della Calabria, bene patrimonio Unesco che ha affascinato ed emozionato la speciale ospite.
Ad accompagnare Krifca prima della successiva tappa ad Altomonte è stata la delegazione composta dal viceministro Enio Civici, dalla consigliera Viola Dona, dalla consigliera di comunicazione Nekije Hozhaj, dal membro dello staff Arsen Ndreu e dal sindaco di Berat, il cui centro storico è stato aggiunto al patrimonio Unesco come raro esempio di città ottomana ben conservata.