Lotta alla ‘ndrangheta, Irto su Trame: «La politica si interroghi e prenda una posizione chiara»
Il segretario regionale dem sulle tematiche sollecitate nei dibattiti del festival di Lamezia: «Il Pd non intende girarsi dall’altra parte»

LAMEZIA TERME «Si è conclusa a Lamezia la dodicesima edizione di “Trame”, importante festival dei libri sulle mafie che per cinque giorni ha riunito le forze sociali e culturali più diverse, dall’associazione antiracket che ne ha favorito la nascita sino agli studenti, con l’obiettivo di perpetuare un fronte comune antimafia». Lo afferma Nicola Irto, senatore e segretario del Pd calabrese che aggiunge: «Tanti studiosi, magistrati, giornalisti e uomini delle istituzioni vi hanno partecipato per raccontare storie suggestive, in grado di accendere la speranza; come quelle delle persone che denunciano e che, mettendo a rischio la propria vita, aiutano i magistrati ad incriminare i mandanti e gli esecutori di omicidi, sovente di propri familiari».
«Allo stesso modo – evidenzia Irto – le testimonianze dei giornalisti e, naturalmente, dei magistrati – che sacrificano loro stessi e la propria famiglia per operare con chiaro scrupolo professionale – svolgono, come “Trame” attesta e conferma, un ruolo pedagogico esemplare, creando nei giovani curiosità, interesse e soprattutto una prospettiva nuova che sconfigge il mito dell’invincibilità delle organizzazioni criminali. E poi, oltre ai dibattiti e agli incontri sulle tante storie narrate nei libri, ci sono stati i film e la musica, che hanno contribuito a creare un’atmosfera coinvolgente e un’identità antimafia palpabile, non retorica».
«Di fronte allo scenario che la rassegna ha offerto – sottolinea il segretario regionale dem – la politica deve schierarsi e interrogarsi sul futuro. Il Pd è stato e rimane al fianco di questa preziosa iniziativa, intanto con la diretta partecipazione della segretaria nazionale Elly Schlein, e con la coscienza che, specie in una terra difficile come la Calabria, c’è bisogno di costante attenzione politica sul tema della legalità e della cultura antimafiosa, anche per sensibilizzare i cittadini contro la penetrazione delle mafie nelle istituzioni.
La sfida è in primo luogo culturale. Essa riguarda anche la promozione dell’idea, già diffusa negli ambienti antimafia, che sia sconveniente aderire o soggiacere alla criminalità organizzata».
«Secondo Paolo Borsellino – cita Irto – “la lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”. Oggi, nell’era dell’enorme quantità di informazioni ultrarapide e del cosiddetto «brainstorming» conseguente, l’appello di Borsellino obbliga la politica a riflettere e ad agire in prospettiva: a contrastare, con incontri, approfondimenti e racconti come quelli di “Trame”, il capitalismo consumistico e la modernità liquida in generale, che tendono a orientare il gusto, il costume, la comunicazione e il giudizio etico sul mondo e sulle cose, anche con forme di pericolosa omologazione delle specificità territoriali».
«È perciò necessario puntare, ed è questa la principale sfida politica – sostiene il segretario dem – su una pedagogia antimafia basata sulla conoscenza profonda del fenomeno mafioso e sulla necessità di reagire sul fronte culturale. Ciò significa creare interesse e senso di comunità intorno al valore del coraggio della denuncia e ai principì della legalità e della solidarietà, esattamente ciò che il festival “Trame” fa ogni volta. Per citare una voce illuminante della nostra contemporaneità, cioè il compianto studioso Nuccio Ordine, bisognerebbe far tesoro dell’«utilità dell’inutile», nello specifico utilizzando la letteratura, il confronto e le alleanze culturali antimafia come strumenti per battere la forza seduttiva e persuasiva delle organizzazioni criminali».
«Il Pd non intende girarsi dall’altra parte – annuncia Irto -. Il progetto “Trame scuola” per coinvolgere i ragazzi tutto l’anno o la collaborazione dei volontari di “Trame” con l’istituto penale minorile di Catanzaro, dove è stata realizzata una biblioteca in cui si svolgono una serie di attività, fa capire quanto culturalmente sia fondante l’apporto di questa rassegna in Calabria e quanto i partiti debbano attenzionarla per selezionare una classe dirigente lontana dal malaffare e pregna di tensione civile».
«Mi congratulo con il presidente di Fondazione Trame, Nuccio Iovene, e con il direttore artistico della manifestazione, Giovanni Tizian, per quanto hanno fatto- conclude Irto -. Vorrei esprimere loro il mio apprezzamento anche per la scelta del tema di “Trame 12”, che è stato il Mediterraneo, fonte della nostra cultura, mare che ci ha restituito i Bronzi di Riace e che oggi mette alla prova il nostro spirito di accoglienza, di cui i nostri antenati hanno beneficiato in tutto il mondo. Il genius loci del Mediterraneo dovrà allora essere un perimetro culturale in cui vengano esaltati i valori della pace, dell’accoglienza e del rifiuto di ogni mafia».