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L’intervista

Federica Punturiero a “Chi l’ha visto”: «Chiedo ancora giustizia» – FOTO

La figlia di Maria Chindamo, l’imprenditrice scomparsa a Limbadi nel 2016, è stata ospite della trasmissione: «Spero ancora che si possano pentire»

Pubblicato il: 06/07/2023 – 10:39
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Federica Punturiero a “Chi l’ha visto”: «Chiedo ancora giustizia» – FOTO

VIBO VALENTIA «Sono passati già sette anni, era il 6 maggio del 2016 quando ho visto mamma per l’ultima volta» Federica Punturiero, la figlia di Maria Chindamo, l’imprenditrice rapita nei pressi della sua tenuta agricola a Limbadi parla a “Chi l’ha visto” e ricostruisce quella drammatica giornata: «Quella mattina mamma doveva andare nei terreni per svolgere assieme a degli operai dei lavori. Si è svegliata presto come era suo solito e mentre usciva dalla porta di casa, mi ha detto ci vediamo dopo, mi ha mandato un bacio ed è uscita di casa e quella è stata l’ultima volta che l’ho vista».
«Qualcuno sicuramente l’ha aspettata – prosegue nel drammatico ricordo Federica -. Quello che è successo dopo l’abbiamo immaginato».

Vincenzo Chindamo, ricostruisce il momento drammatico della scomparsa della sorella

A parlare durante la puntata andata in onda ieri sera anche il fratello di Maria, Vincenzo.
Chindamo. «Io ho visto subito – dice vicino all’auto della sorella – la maniglia tutta imbrattata di sangue. C’era del sangue sulla macchina, per terra».
«Ancora non sappiamo cosa sia successo e perché», riprende il racconto la figlia. E alla domanda dell’interessamento della ndrangheta ai terreni dell’imprenditrice, Federica risponde: «Un movente ci sarà sicuramente, non si fa sparire una donna così. Io vorrei saperlo quel movente, io non lo so».
Sulle motivazioni che hanno portato alla sparizione della donna e dei suoi resti, la figlia dell’imprenditrice scomparsa afferma: «Pensavano che facendo sparire il corpo sarebbero riusciti a cancellarla definitivamente, come a dire: “Non esiste, non c’è più, neanche il corpo c’è”». «Ma – sottolinea con un velo di dolore Federica – mia mamma c’è. Esiste attraverso tutte le persone che le hanno voluto bene. C’è attraverso tutte le persone che la ricordano anche se non l’hanno mai conosciuta».

E sulle indagini condotte dai magistrati sulla vicenda e sulla possibilità di chiarire la vicenda Federica è ottimista: «La mia non è solo una speranza – dice –. Desidero fortemente che si arrivi ad una soluzione, che si arrivi alla verità e alla giustizia».

Federica da adolescente legge a scuola la lettera ricordo di quanto successo alla madre

Poi la trasmissione ha ripreso la lettera che la stessa Federica lesse alcuni anni addietro a scuola per ricordare la vicenda della mamma. «In quel momento mi sentivo spaesata – ricorda la figlia dell’imprenditrice vibonese -. Poi ho pensato a mamma, a tutto quello che mi aveva insegnato, a quello che mi aveva detto di essere, sul coraggio. Mi diceva “tu sai fare cose più difficili». Poi il giornalista di “Chi l’ha visto” le fa rivedere il video della nonna Pina, scomparsa di recente, nella quale esprimeva delle preoccupazione per il futuro della nipote e Federica subito dopo tra le lacrime afferma: «Mi manca. È stata importantissima. Nonna era grandiosa, da qualcuno avrà pur dovuto prendere mamma».
E poi Federica ribadisce una sua aspirazione quella di divenire magistrato: «Certo lo voglio, sono al terzo anno di giurisprudenza. E voglio lavorare qui, voglio lottare qui». «Mi piace l’idea che a poter offrire giustizia – sottolinea Federica – ci sia anche io con il mio lavoro». Poi un passaggio sulla sua vita recente, Federica si è sposata di recente, e mostra un tatuaggio sul braccio che in numeri romani ricorda il 21 aprile 1994: «È la data in cui si sono sposati i miei genitori, vuol rappresentare una data di inizio della mia famiglia. E con mio marito abbiamo deciso di sposarci il 21 aprile perchè appunto era una data importante per noi».

Federica con la sorellina Letizia e la mamma

Federica ricorda delle difficoltà della crescita di sua e dei suoi fratelli divenuti prematuramente orfani, il papà si era tolto la vita un anno prima della scomparsa della madre. «Avevamo età diverse – dice -. Mio fratello aveva 20 anni, io 15 e mia sorella Letizia 10. È stato difficile ed abbiamo affrontato la vicenda in maniera diversa. Ci sono stati alti e bassi – rivela Federica – ma in qualche modo siamo riusciti a trovare la forza per andare avanti, per continuare a vivere la vita». Ritornando alla vicenda della scomparsa della madre e del ruolo di testimoniare quanto successo divenuto un ruolo “civico”. «È molto importante raccontare quello che è successo a mamma – dice a questo proposito -. Spiegare che le donne sono libere, che posso vivere la loro vita liberamente. Raccontare di quanto la mentalità mafiosa faccia schifo».

L’appello rivolto a chi ha eseguito quella missione di morte


Poi Federica rivolge in conclusione dell’intervista un appello: «Vorrei rivolgermi a chi ha commesso tutto questo, a chi ha fatto sparire mamma e l’ha uccisa, spero che queste persone mi possano aiutare a trovare la verità». E sul pentimento su quanto successo, dice: «Ci spero, anche loro avranno delle madri, delle figlie delle sorelle». Infine un messaggio rivolto alla madre: «Le direi che le voglio un sacco di bene e la ringrazierei perché non l’ho ringraziato abbastanza quando mamma era qui. Non le ho detto troppo spesso che le volevo bene, anche se lo pensavo. Noi l’affetto ce lo dimostravamo con i fatti».

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