ROMA La Corte di Cassazione ha confermato il fine pena mai nei confronti di Marco Gallo e 15 anni di reclusione per la moglie Federica Guerrise per l’omicidio del fruttivendolo 57enne Francesco Berlingeri, avvenuto il 19 gennaio 2017 a Lamezia Terme.
Diventa definitivo, dunque, il primo ergastolo per il killer lametino accusato anche dell’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso (ergastolo in primo grado e processo avviato in appello), del dipendente delle Ferrovie della Calabria Gregorio Mezzatesta (ergastolo in primo e secondo grado) e dell’imprenditore lametino Domenico Maria Gigliotti (30 anni in abbreviato).
Un lungo carnet criminale quello di Marco Gallo, 37 anni, per lunghi anni insospettabile e sconosciuto ai radar degli inquirenti.
Secondo le indagini coordinate dalla Procura di Lamezia Terme, guidata da Salvatore Curcio, Gallo avrebbe materialmente eseguito l’agguato sparando da distanza ravvicinata alla vittima mentre questa stava scaricando della merce davanti al suo negozio nel quartiere di Sambiase, a Lamezia. La moglie avrebbe invece fatto da “specchietto”, avvisando telefonicamente il marito dell’arrivo di Berlingeri. Le indagini condotte dalla Squadra mobile di Catanzaro e dal commissariato di Lamezia Terme hanno evidenziato che Federica Guerrise ha accompagnato il marito Marco Gallo, nelle attività di perlustrazione sul luogo del delitto il giorno prima dell’agguato. Lui a bordo della sua moto da enduro e lei alla guida di una Fiat 600. E il giorno dell’omicidio lei ha fatto da specchietto, aspettando nella macchina e avvisando il marito con una telefonata del rientro della vittima nel suo negozio di frutta e verdura. Due minuti dopo la telefonata, è la ricostruzione degli investigatori, Gallo è arrivato a bordo della moto sorprendendo Berlingeri che stava scaricando gli ortaggi comprati nel mercato ortofrutticolo di Catanzaro. Gallo si sarebbe affiancato all’uomo e lo avrebbe fulminato con quattro colpi centrandolo alla testa. I familiari della vittima sono rappresentati in giudizio dagli avvocati Pino e Alessandro Zofrea. Gallo è difeso dall’avvocato Francesco Siclari.
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