CATANZARO Un momento delicato per la magistratura italiana. Il tema caldo di questa estate è la riforma della giustizia che sta dividendo politica e toghe.
In questo fine settimana si è discusso, a Catanzaro Lido, di “Giustizia e futuro” nel corso di un convegno voluto da Magistratura Indipendente e moderato dal segretario distrettuale di M.I. Domenico Guarascio, sostituto procuratore della Dda di Catanzaro. Tra gli interventi, quello del Procuratore Generale di Catanzaro, Giuseppe Lucantonio, di Maria Vittoria Marchianò, consigliere del Csm, Alessandro Bravin, presidente di sezione a Catanzaro. L’organizzazione dell’evento è stata curata dal pm Domenico Guarascio e dal giudice della Corte d’Appello di Catanzaro, Paola Ciriaco.
Dal dibattito, dice il pm Guarascio, «facciamo emergere, a più voci, i momenti più salienti dell’adozione delle nuove riforme, come la riforma Cartabia, e più che altro ci interroghiamo sul senso ultimo del sistema giustizia, sulla qualità di vita dei magistrati e sul necessario rapporto con tutte le componenti del mondo Giustizia, fra cui anche l’avvocatura».
Sulle proposte di riforma che provengono dal governo Meloni, «quando verranno adottate le vaglieremo – dice il magistrato –, come al solito le applicheremo. Noi magistrati siamo soggetti alla legge e come Magistratura Indipendente tentiamo sempre di proporre l’idea di un magistrato equilibrato, un magistrato che si sottrae anche al dibattito politico e, in maniera costruttiva e critica, offre sempre il proprio contributo».
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