CURINGA «Grazie all’Associazione per Curinga per questo riconoscimento. Ne sono davvero onorato. Grazie soprattutto per il lavoro che svolgete da 20 anni per promuovere la nostra Calabria e per sostenere una cultura meridionalista che oggi più che mai è la chiave di volta della ripartenza». Lo ha detto il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, ieri sera, nel corso della cerimonia della consegna Premio “Curinga Citta del Mondo”, assegnato ogni anno a personalità calabresi che nel corso della propria esperienza professionale ed umana, si sono distinte per il profondo attaccamento ai valori della propria terra. «Come mai in passato, la partita dello sviluppo si vince al Sud, nel riscatto delle nostre aree interne e sottoutilizzate, nella capacità di colmare quei divari occupazionali, economici e infrastrutturali che feriscono la giustizia sociale e frenano la crescita non solo del Mezzogiorno, ma del Paese e dell’intero continente», ha sottolineato il leader Cisl premiato per il suo impegno a favore del lavoro. «Per questo vorrei dedicare questo premio alle tante persone che ogni giorno si impegnano ad ogni livello a portare avanti questa buona battaglia per la coesione e l’unità nazionale. Le grandi priorità che oggi abbiamo davanti possiamo sintetizzarle nella necessità di aumentare retribuzioni e pensioni per fronteggiare il carovita e l’inflazione, rinnovare tutti i contratti pubblici e privati, tagliare le tasse sul lavoro, cambiare le pensioni, rafforzare l’occupazione, investire sulla sanità pubblica, darsi un grande piano nazionale per la formazione e la crescita delle competenze. Oggi abbiamo un’opportunità decisiva e imperdibile: quella del Pnrr, che va ‘messo a terra’ in modo completo e veloce per spezzare le diseconomie delle nostre aree deboli. Dobbiamo lavorare coesi, pancia a terra, per realizzare infrastrutture materiali, digitali e sociali, per connettere la nostra Calabria, il nostro Mezzogiorno, al continente e renderlo finalmente uno strategico ‘collettore’ euro- mediterraneo di interscambio culturale, commerciale, economico. La parola d’ordine è ‘insieme’. Come è stato negli anni della Programmazione negoziata. Come deve essere oggi, di fronte a opportunità irripetibili che devono vederci tutti remare nella stessa direzione», ha concluso Sbarra.
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