Siamo nel cuore dell’estate ed è il tempo delle tanto agognate vacanze. Dopo gli anni di restrizioni causate dalla pandemia la riapertura delle frontiere sta riportando il traffico aereo ai livelli pre 2020. Con un piccolo problema. I tagli del personale e la riduzione dei servizi del personale delle compagnie aeree e degli aeroporti ha creato non pochi disagi ai passeggeri sotto forma di cancellazioni e ritardi dei voli. E se aggiungiamo le numerose giornate di protesta dei lavoratori si capisce come si sia creata una situazione che ha fatto scendere notevolmente il rating di molti scali europei. È il momento di scoprire quali sono i peggiori in assoluto a livello di disservizi e di capire come comportarsi se voliamo lì e il nostro volo accumula ritardi superiori alle 3 ore.
A inizio 2023 l’ente europeo Eurocontrol ha diffuso i dati relativi agli aeroporti meno puntuali ed efficienti dello scorso anno. A guidare questa poco prestigiosa classifica troviamo gli scali di Lisbona e Francoforte in cui poco più della metà dei voli è decollata in orario. Terzo gradino del podio per il Charles de Gaulle di Parigi con appena il 56,8% dei voli partiti nei tempi giusti. Quarto e quinto posto per Gatwick e Heathrow, gli aeroporti più importanti di Londra, seguiti dallo Schipol di Amsterdam. All’esatto opposto della graduatoria troviamo invece Oslo e Madrid che hanno registrato percentuali di puntualità superiori al 77%. Buone notizie anche per gli aeroporti italiani con l’Oro al Serio di Bergamo tra i più puntuali ed efficienti in assoluto.
Abbiamo appena visto che gli aeroporti che accumulano più ritardi non sono assolutamente scali secondari. Non è quindi da escludere di ritrovarsi in una di queste strutture e vedersi costretti ad aspettare per ore in sala d’attesa. Quindi che fare se il volo in ritardo è il nostro? Ma soprattutto. Esistono rimborsi per il disservizio? Per rispondere a queste domande ci aiuteremo con una delle guide di AirHelp, società che da oltre un decennio si occupa di rimborsi e risarcimenti.
La legge stabilisce il rimborso per ritardi aereo superiori alle 3 ore nell’Unione Europea danno diritto a un risarcimento economico, a meno che il disagio sia causato da circostanze eccezionali. La compensazione economica cresce con l’aumentare della lunghezza della tratta:
Il nostro caso rientra in quelli sopra elencati e abbiamo scoperto che ci spetta un risarcimento per il ritardo del volo? Dobbiamo capire come fare per richiederlo. Per inoltrare la pratica ci serviranno i documenti di prenotazione, la carta d’imbarco, le ricevute delle spese extra affrontate durante l’attesa e la testimonianza (foto o video) del ritardo accumulato. Con questi incartamenti potremo recarci presso lo sportello della compagnia, chiedere chiarimenti in merito al ritardo ed eventualmente presentare la richiesta di rimborso. Possiamo farlo anche online se l’operatore ha un form dedicato sul suo sito ufficiale.
L’altra strada è quella di inoltrare i documenti a una delle compagnie che si occupano di tutela dei viaggiatori aerei e far seguire la pratica ai loro esperti accreditati.
Un’altra interessante classifica che mette insieme ritardi e cancellazioni è stata redatta dalla multinazionale americana Bloomberg. Bloomberg si è avvalsa dei numeri messi insieme dall’agenzia specializzata Hopper e ha appurato che lo scorso anno il peggior aeroporto europeo nell’accoppiata ritardi+cancellazioni è stato quello di Bruxelles. A luglio 2022 nello scalo della capitale belga il 72% dei voli è partito in ritardo. Il 2,5% è stato addirittura cancellato.
Sul secondo e terzo gradino del podio troviamo Francoforte, struttura che ritroviamo anche nella graduatoria Eurocontrol, ed Eindhoven in Olanda, rispettivamente con il 68% di voli in ritardo e il 7,8% di voli cancellati e con il 67% di ritardi e l’1,8% di cancellazioni.
Scorrendo la classifica troviamo il piccolo Luton Airport di Londra (66% di voli in ritardo e 2,7% cancellati), seguito a ruota dal Liszt Ferenc di Budapest e dal principale scalo di Lisbona. A completare la top ten dei disservizi arrivano il Charles De Gaulle di Parigi (62% di ritardi e 3,1% di cancellazioni), lo Schipol di Amsterdam, l’aeroporto francese Cote D’Azur e il Gatwick di Londra con il suo quasi 60% di voli non partiti negli orari previsti e l’1,4% di aerei cancellati.
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