RENDE «La vicenda dell’Auser, che deve lasciare la sede che attualmente la ospita, rende evidente la mancanza di visione e la confusione che ha caratterizzato la direzione politica, amministrativa e gestionale del Comune di Rende nell’ultimo decennio». Lo afferma la Federazione Riformista di Rende in una nota firmata dal segretario Maria Pia Galasso, dal vicesegretario Fabio Liparoti, dal presidente Clelio Gelsomino e dagli ex consiglieri comunali Franco Beltrano e Sandro Principe. «L’immobile – continua il comunicato -, costruito e destinato a scuola elementare negli anni ‘50 del novecento, è stato demolito e ricostruito dall’ultima amministrazione riformista, per metterlo a disposizione della scuola media “De Coubertin”, realizzata dai medesimi riformisti nei primi anni ‘80. È del tutto evidente che la giunta decaduta, assegnandolo all’Auser, ha cambiato la destinazione d’uso dell’immobile, confondendo, evidentemente, il settore dell’istruzione con il comparto del sociale». «Nel caso che ci impegna – si legge – dobbiamo riconoscere che i commissari hanno agito correttamente. L’immobile deve essere restituito, infatti, alla “De Coubertin” perché è stato costruito con fondi pubblici per essere destinato a scuola. È assolutamente necessario, però, trovare una sede adeguata per l’Auser, che in questi anni ha svolto un encomiabile ed insostituibile ruolo nel sociale, a sostegno dei lavoratori del braccio e della mente a riposo, curando ogni aspetto che potesse rendere sereno, impegnato ed utile il tempo a loro disposizione». «Noi riformisti – concludono – chiediamo che la questione venga affrontata e risolta con urgenza e proponiamo che siano presi in considerazioni i locali della delegazione municipale di p.zza Matteotti, oggi sulla carta destinati per mera propaganda alla Protezione Civile, ma in realtà mai utilizzati. Peraltro, nello stesso immobile sono ospitati l’Aula del Consiglio Comunale e le aule delle commissioni, eventualmente utilizzabili per riunioni e convegni, almeno per i prossimi 18 mesi di vacanza della democrazia rappresentativa a Rende».
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