Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 14:22
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 1 minuto
Cambia colore:
 

il caso

Da cento giorni senza cibo e farmaci, la protesta di un detenuto al carcere di Catanzaro

Il 40enne è costretto a spostarsi in sedia a rotelle, ma l’ascensore che lo dovrebbe portare al cortile, per usufruire dell’ora d’aria, è guasto

Pubblicato il: 23/08/2023 – 16:12
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Da cento giorni senza cibo e farmaci, la protesta di un detenuto al carcere di Catanzaro

CATANZARO Uno sciopero della fame che dura da ben cento giorni, oltre al rifiuto dei farmaci. È la forma di protesta messa in atto da un detenuto del carcere “Ugo Caridi” di Catanzaro perché impossibilitato a beneficiare dell’ora d’aria. L’uomo, infatti, racconta la Gazzetta del Sud, a causa di una malattia degenerativa è costretto a spostarsi in sedia a rotelle, ma l’ascensore che dovrebbe permettergli di raggiungere il cortile del penitenziario è guasto. Una situazione, alla quale si è interessato anche il garante dei detenuti, che dura ormai da tre mesi perché l’ascensore, riparato più volte, continua ad avere problemi. Sarebbe, infatti, necessario un intervento strutturale che richiede fondi di cui il penitenziario non dispone e che l’amministrazione, scrive il giornale, sta cercando di recuperare. Il detenuto, un 40enne, avrebbe anche rifiutato di usufruire della disponibilità del personale che si è offerto di portarlo in braccio fino al cortile. Adesso, dopo cento giorni di digiuno, l’uomo necessità di flebo, ma la paura è che le sue condizioni fisiche si possano aggravare. Il legale dell’uomo, l’avvocato Ugo Custo, si è rivolto anche al Tribunale di Sorveglianza e un’altra istanza potrebbe essere presentata nei prossimi giorni.

Argomenti
Categorie collegate

x

x