PALERMO Non nasconde il malcontento e punta dritto sulla nomina dei due subcommissari, per una polemica agostana tutta interna al centrodestra. L’Ansa riporta le dichiarazioni di Renato Schifani, presidente della Regione Siciliana indifferente (nella circostanza) a quella che un tempo si sarebbe chiamata disciplina di partito. Al governatore i nomi scelti su impulso del ministro Raffaele Fitto non sono andati giù. Ma entriamo nel dettaglio: «Ho appreso – spiega Schifani – che il governo nazionale ha recentemente nominato il commissario della depurazione e due suoi vice. Il mio grande stupore consiste nel fatto che si è passati dal prof Maurizio Giugni, ordinario di ingegneria idraulica, e quindi dotato di altissima competenza e preparazione sul delicatissimo settore che vede la Sicilia particolarmente coinvolta, ad un ex parlamentare che, nel pieno rispetto della sua prestigiosa carriera, non presenta alcuna preparazione specifica. Mi auguro che il governo nazionale rifletta attentamente su queste scelte». Prima stilettata diretta a Fabio Spatuzzo, Presidente di Sidra SpA ed ex parlamentare.
Segue messaggio per i due vice: «Lo stesso dicasi – aggiunge Schifani – per uno dei due vice commissari il quale, già assessore nella giunta Musumeci e poi non più ricandidato, si presenta come ex politico dotato di breve conoscenza della materia acquisita nel volgere del suo ruolo istituzionale».
Ultimo riferimento per Antonino Daffinà, commercialista di Vibo Valentia ed esponente di spicco di Forza Italia nel Vibonese, e secondo sub commissario: «Per non parlare – chiosa il governatore Schifani – del secondo vice commissario, politico calabrese del tutto ignaro della materia, ma vicino alla politica di quella regione. L’incarico della gestione della depurazione presuppone grandi professionalità specifiche e indipendenti, in quanto abbraccia anche episodi di gestione finanziaria delicati e tempestivi».
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