VIBO VALENTIA «E’ inconcepibile che, a causa di una “leggerezza” di chi governa l’Asp di Vibo Valentia, decine di persone emodializzate, per lo più anziani che non sono in grado di guidare e che vivono da soli, abbiano subito, negli ultimi giorni, gravissimi disagi». Lo afferma il consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti. «La recente stipula, fra l’Asp di Vibo Valentia e la Croce Rossa Italiana (Cri), di una nuova convenzione in relazione al trasporto delle persone sottoposte a trattamento di emodialisi – spiega Mammoliti – ha lasciato a piedi decine di dializzati in quanto la nuova convenzione prevede, quale requisito indispensabile per poter fruire del servizio di trasporto a carico dell’Asp, l’essere affetto, anche, di ulteriori gravi patologie. Il contenuto di questa nuova convenzione si pone, però, in evidente ed aperto contrasto con i dettami del recente Dca 191 del 4 luglio 2023 emesso dal presidente Occhiuto che, al contrario, afferma che “Il trasporto dei dializzati non è legato alla condizione fisica bensì alla patologia e come tale deve essere considerato parte integrante della cura e quindi un Lea”. In attuazione di questo principio, il trasporto di che trattasi va, dunque, considerato come un servizio da riconoscersi a tutti gli emodializzati che intendono fruirne. Se chi governa l’Asp di Vibo Valentia fosse stato un po’ più attento nel tenere in debita considerazione la normativa vigente, si sarebbero potuti evitare tanti gravi ed inutili disagi a carico di persone (gli emodializzati) già, di per sé, sofferenti. La gravità di quanto accaduto – riferisce Mammoliti – mi ha spinto a presentare un’apposita interrogazione al presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, anche nella sua qualità di commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, affinché la vicenda venga chiarita e si provveda all’immediato ripristino, nella Provincia di Vibo Valentia, del servizio di trasporto delle persone sottoposte a trattamento di emodialisi».
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