COSENZA Capitolo chiuso e accuse cadute. Si chiude la vicenda giudiziaria che vedeva coinvolto Andrea Cariola e la società Marca. A darne notizia, lo stesso imprenditore cosentino che ringrazia in una lunga nota i legali di fiducia: gli avvocati Francesco Chiaia e Massimo Petrone.
«Nel corso dei sedici mesi dall’avvio delle indagini a seguito della querela sporta dagli eredi Marulla contro di me, vi sono state due richieste di archiviazione da parte del pm procedente, dopo l’atto di opposizione degli eredi Marulla alla prima richiesta di archiviazione il pm ha delegato le indagini al Nucleo Operativo della Guardia di Finanza che ha verificato, dopo aver investigato, la corretta tenuta delle scritture contabili della società. Ed il pm ha così richiesto una nuova (la seconda) archiviazione che è stata puntualmente opposta dagli eredi Marulla. Questa volta è intervenuta la definitiva conclusione con l’archiviazione da parte del gip Gallo che ha accolto in pieno le tesi dei miei difensori gli Avvocati Francesco Chiaia e Massimo Petrone e mi ha pienamente prosciolto».
«La notizia di reato – continua – è assolutamente infondata, nel provvedimento di archiviazione, ha dato conto testualmente che il Cariola nelle richieste fatte al Comune di Cosenza si sarebbe accollato personalmente i debiti pregressi della società, per cui si sarebbe realizzato un vantaggio per i soci della società Marca».
Andrea Cariola, nella lettera, dice di non avere «alcun rancore, ma devo scusarmi con i miei familiari per essere stato causa di giorni di ansia e di tensioni e li ringrazio di cuore per il supporto e la forza che mi hanno trasmesso nell’affrontare una questione etica e morale, nei confronti di una famiglia a cui sono stato particolarmente legato per amore di Gigi». «Ringrazio Vincenzo Cosa – aggiunge – altro socio storico del Marca, per la trasparenza e l’onestà che da sempre lo contraddistingue. Ringrazio due professionisti esemplari gli Avvocati Massimo Petrone e Francesco Chiaia che mi hanno difeso convinti della mia totale estraneità rispetto alle accuse mosse. Siamo più vivi che mai, il Marca, che mi onoro di rappresentare, ha appena iniziato la sua stagione sportiva nel migliore dei modi. Siamo in contatto giornalmente con i Dirigenti del Comune di Cosenza ed a breve presenteremo un importante project financing per rifare il look al Marca, al fine di migliorare strutture e servizi a disposizione della comunità. Giustizia è fatta!»
L’imprenditore si dice «ancora amareggiato per quanto subito negli ultimi anni, attesa la rilevanza pubblica che hanno assunto, mio malgrado, i fatti» ma «è con estrema soddisfazione che oggi posso comunicare la fine di una vicenda giudiziaria che mi ha visto indagato perché sono stato ingiustamente accusato dagli eredi Marulla». Cariola parla di «accanimento giudiziario e mediatico iniziato nel 2021, quando gli eredi Marulla sporgono querela nei miei confronti ipotizzando una cattiva gestione della società Marca e un tentativo da parte mia di estrometterli dalla predetta società. Ma c’è di più. Oltre a scomodare l’autorità giudiziaria hanno altresì compulsato la Procura Federale, costringendomi ad interrompere in diverse occasioni la mia attività di imprenditore per dimostrare, con atti e documenti, la mia totale estraneità alle stesse diffamazioni». «Io e la mia famiglia – aggiunge – non possiamo dimenticare le aggressioni verbali e mediatiche subite e fatte da persone che hanno commentato un post pubblicato sui social da parte di Kevin Marulla, lo scorso Agosto 2022». Nel post Cariola sottolinea una frase che attribuisce a Kevin Marulla in cui si fa riferimento a «crudeltà morale». (f.b.)
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