COSENZA È stata eseguita questa sera l’autopsia sulla salma di Gioacchino Mazzei, deceduto a 54 anni, lo scorso 13 agosto, per cause ancora da accertare. La Procura di Paola ha deciso per l’estumulazione del cadavere e un’esame autoptico approfondito.
La tragica vicenda che ha fatto aprire un fascicolo di indagine per omicidio colposo – e che vede indagate nove persone – ha inizio alle 17:25 del 13 agosto nel centro storico di Fuscaldo, dove la banda musicale dei ragazzi, guidati proprio da Mazzei, si stava preparando a suonare. Ma una manciata di minuti prima della 17:30 il maestro si accascia a terra senza sensi. La prima a intervenire è sua moglie, che avvia il massaggio cardiaco e le manovre rianimatorie. Intanto partono le telefonate al 118 di Cosenza. L’operatore risponde, pone subito il caso come codice rosso ma i soccorsi tardano ad arrivare. Il maestro Mazzei non si riprende e le chiamate al 118 insistono con sempre crescente apprensione. Solo dopo 46 minuti arriva da Torremezzo di Falconara un’auto senza medico ma con a bordo tre volontari. Viene usato il defibrillatore ma poco dopo si nota l’uscita di sangue dalla bocca del 54enne. Solo alle 18:25 parte da Amantea un’ambulanza con un medico a bordo e 10 minuti dopo arriva l’elisoccorso. Ma non c’è più niente da fare: alle 18:55 è stato dichiarato il decesso di Gioacchino Mazzei. Arresto cardiocircolatorio. Ma i familiari – rappresentati dall’avvocato Ennio Abonante – non si fanno persuasi.
«Le domande ed i dubbi sono tanti – scrive l’avvocato Abonante in una nota –: perché nonostante sia stato attribuito il codice rosso, non è stato disposto, immediatamente, né l’invio dell’elisoccorso né di una ambulanza medicalizzata? Fuscaldo, è perfettamente baricentrico, per cui l’elisoccorso, da Fuscaldo, in circa cinque minuti avrebbe potuto raggiungere l’Ospedale di Paola, quello di Cetraro, ovvero il Tirrenia Hospital di Belvedere, che è dotato di servizio di emodinamica, in dieci minuti l’ospedale HUB di Cosenza ed in ultima ipotesi, in quindici minuti, anche il Policlinico di Germaneto. Trasferimento che poteva essere eseguito anche, direttamente, con la stessa ambulanza, vista la vicinanza di Fuscaldo ai due nosocomi ed alla clinica, sempre che, però, fosse intervenuta nei tempi previsti dai protocolli e non dopo un’ora. Perché l’ambulanza è stata inviata da Amantea, che dista oltre quaranta chilometri, mentre a sud ed a nord di Fuscaldo esistono tre postazioni di emergenza, rispettivamente presso l’Ospedale di Paola, di Cetraro e presso il Tirrenia Hospital di Belvedere Marittimo, molto più vicine?». Tutti interrogativi sui quali sta indagando il sostituto procuratore di Paola, Maria Porcelli, titolare del fascicolo.
La Procura, come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati nove persone: i tre componenti dell’equipaggio dell’auto non medicalizzata giunta dopo quarantasei minuti dalla chiamata, il personale della ambulanza partita dalla PET di Amantea, il medico e l’infermiere dell’elisoccorso e l’operatore della centrale operativa del 118 che ha ricevuto la chiamata ed ha inviato i soccorsi.
Oggi, immediatamente dopo il giuramento, nel cimitero di Cosenza, sono iniziate le operazioni peritali, previa estumulazione della salma di Gioacchino Mazzei, avvenuta nella mattinata nel cimitero di Fuscaldo, dove il feretro sarà nuovamente trasportato.
I periti della Procura Bernardo Silvio Cavalcanti e Vannio Vercillo, rispettivamente medico legale e anatomo patologo,hanno il compito di stabilire la causa del decesso del Mazzei, verificare la tempestività dei soccorsi e se la tipologia degli stessi è stata consona alla patologia accusata e se, diversamente, praticando le cure adeguate, poteva essere salvato.
Questa mattina erano presenti la signora Sonia Leta, moglie di Gioacchino Mazzei, l’avvocato Ennio Abonante, in rappresentanza delle parti offese, nonché gli avvocati degli indagati: Luca Fiorita, Sabrina Mannarino, Erik Siciliano, Arianna Bartolo, Giuseppe Bruno, Luciano Vommaro e Francesco Sapone.
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