LAMEZIA TERME «Un governo di destra che non vuole neanche il salario minimo, a norma di legge. Un governo che dopo aver tagliato il reddito di cittadinanza, anzi eliminato il reddito di cittadinanza, e dopo aver bloccato il Superbonus mettendo in difficoltà tantissimi imprenditori e tantissime famiglie, blocca anche il salario minimo ed è un chiaro atteggiamento di lotta alle persone che hanno più bisogno perché il salario minimo va proprio a colmare quel vuoto salariale che hanno tantissime persone: più di tre milioni di lavoratori». Lo ha detto il leader del M5S Roberto Fico, ex presidente della Camera, parlando a Lamezia Terme, dove partecipa a un dibattito sul salario minimo. Ad accompagnare Fico la parlamentare M5S Anna Laura Orrico, coordinatore regionale pentastellata. «Noi – ha proseguito Fico – rappresentiamo i valori e i principi del Movimento 5 Stelle e di tutti coloro che si riconoscono in questi valori e in questi principi. Non è una questione di sinistra, è una questione che se noi vogliamo parlare di beni comuni, acqua pubblica, ambiente e transizione ecologica, salario minimo e reddito di cittadinanza e in generale quello che attiene all’economia circolare a chilometro zero, come dev’essere anche qui in Calabria, allora ci riconosciamo nei principi e nei valori del M5S».
Con riferimento ai rapporti con gli altri partiti di centrosinistra, Fico ha ricordato che «proprio sul salario minimo a norma di legge abbiamo presentato una proposta unitaria insieme al Pd, ad Azione e Sinistra Italia, l’unica forza che si è tirata fuori è stata Italia Viva e Renzi ma questo era chiaro perché sono totalmente inaffidabili. E quindi c’è una proposta unitaria di salario minimo a norma di legge a 9 euro all’ora, che ci sembra il minimo, sotto si muore di fame. Nove euro lordi – ha aggiunto il leader del Movimento 5 Stelle li pagano gli imprenditori, quello che proponiamo noi è che inizialmente laddove il costo del lavoro per alcuni imprenditori aumenta di un po’ o di molto, a quel punto lo Stato per un periodo interviene. Passando il tempo, sempre proporzionalmente di meno, fino a zero». Quanto al ruolo delle Regioni, Fico ha osservato: «Abbiamo presentato mozioni per il salario minimo qui in Calabria e nelle Regioni in cui abbiamo rappresentanti in Consiglio regionale, è bene che anche le Regioni facciano dei passi avanti chiedendo il salario minimo a norma di legge, è molto importante». In conclusione – ha sostenuto Fico – «noi vogliamo farcela, intanto era pronto un emendamento del governo che eliminava definitivamente la proposta di salario minimo, ma quando poi il dibattito è diventato importante, hanno visto i sondaggi, hanno fatto un passo indietro e hanno presentato una sospensiva e hanno passato tutta la palla al Cnel. Ora vedremo che ne verrà fuori. Non sono molto fiducioso su loro ma sono molto fiducioso su di noi».
Secondo Orrico la tappa calabrese di Fico – oggi a Lamezia e domani a Reggio – «è la conclusione di un mese intenso di raccolta firme in tutta la Calabria per sostenere la petizione sulla proposta di legge per l’introduzione del salario minimo. Siamo stati presenti in tante piazze e le città calabresi raccogliendo quasi duemila firme e oggi e domani con Fico ma anche con i sindacati e altre forze politiche che sostengono questa proposta di legge facciamo il punto. Anche per raccontare ai calabresi quali sono le opportunità che ci sono nel riconoscimento del salario minimo e rispondere alle fake news che il governo e la maggioranza di centrodestra hanno messo in giro sul salario minimo che secondo loro minerebbe la contrattazione collettiva e a loro dire potrebbe essere deleterio addirittura portando a un ulteriore ribasso dei salari già esistenti. La sostanza invece – ha rilevato la parlamentare e coordinatrice regionale M5S – dice che tutti i paesi che hanno questo strumento hanno visto rialzare i redditi dei lavoratori e una spinta ad alzare gli altri salari, e poi dice che invece con il salario minimo si rafforza la contrattazione collettiva perché si dà ai sindacati uno strumenti in più per eliminare i contratti pirata». Orrico ha poi ricordato che «il nostro capogruppo M5S alla Regione Tavernise insieme al Lo schiavo ha presentato qualche giorno fa una mozione con l’obiettivo di spingere tutto il Consiglio regionale ad approvare questo testo affinché a sua volta poi la Regione faccia da pungolo al governo centrale». (redazione@corrierecal.it)
x
x