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La dichiarazione

Carbon tax, il Pd: «Occorre fare fronte comune per difendere il porto di Gioia Tauro»

I dem calabresi aderiscono alla mobilitazione del 16 ottobre. Il gruppo a Palazzo Campanella chiede un Consiglio regionale ad hoc

Pubblicato il: 04/10/2023 – 21:01
Carbon tax, il Pd: «Occorre fare fronte comune per difendere il porto di Gioia Tauro»

CATANZARO «Sulla direttiva europea Emission Trading System, applicata anche al settore marittimo, che istituisce una tassazione sulle emissioni di carbonio nell’atmosfera delle grandi navi mercantili, l’ultima parola spetta al Governo ed al Parlamento italiano che entro fine anno dovranno recepirla e, dunque, saranno nelle condizioni di porre delle osservazioni al testo, in merito alla tutela della competitività dei traffici diretti in Europa ed, in particolare, al porto di Gioia Tauro, infrastruttura di primaria importanza per l’economia di tutto il Mezzogiorno d’Italia». È quanto si legge in una nota del Partito Democratico della Calabria che aggiunge: «Una riforma necessaria per la salvaguardia della salute ambientale, ma che porta con se alcune conseguenze negative per la competitività dei porti europei, principalmente per il porto di Gioia Tauro, su cui bisogna intervenire con estrema urgenza e su cui riteniamo che il Consiglio regionale della Calabria debba trovare una posizione condivisa che vada al di là delle appartenenze politiche, senza fughe in avanti ideologiche, e miri a salvaguardare l’operatività della principale struttura portuale calabrese, senza penalizzare la lotta al cambiamento climatico e alla riduzione delle emissioni di gas serra, messa in campo dall’Unione Europea con il programma “Fit for 55”».
«Il Partito Democratico della Calabria – si legge ancora nella nota – ritiene soluzione adeguata la proposta che il Presidente dell’ “Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio” ha suggerito già lo scorso mese al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Una modifica che consentirebbe di inserire Gioia Tauro nello stesso elenco in cui sono inseriti il porto di Tangeri e di Porto Said, garantendo pari condizioni di mercato e la riduzione del costo di transito verso porti italiani successivi».
«Ribadendo la necessità – è detto – di fare fronte comune con i lavoratori, le imprese portuali, le organizzazioni di settore, i sindacati e tutte le istituzioni, il Partito Democratico è pronto a sostenere qualsiasi iniziativa si ponga a difesa della competitività della struttura portuale di Gioia Tauro ed annuncia la propria adesione e partecipazione alla mobilitazione indetta per il prossimo 16 di ottobre».

Il gruppo del Pd chiede un Consiglio regionale ad hoc

«Il gruppo del Pd in Consiglio regionale chiede la massima attenzione in ordine alla direttiva Emission Transfer System (Ets) per il sistema marittimo e la massima serietà politica per evitare ogni tipo di strumentalizzazione».

A sostenerlo è il gruppo del Pd di palazzo Campanella attraverso una nota stampa che così prosegue: «La direttiva, necessaria per la tutela e la salvaguardia dell’ambiente e per ridurre le emissioni nocive, entrerà in vigore dal primo gennaio 2024 potrebbe avere, però, delle conseguenze negative sui porti europei, compreso quello di Gioia Tauro. Esiste il rischio  che per evitare le multe salate per le emissioni inquinanti, la stragrande maggioranza della compagnie di navigazione,  delocalizzino la propria attività in altri porti, fuori dall’Unione europea». «Non si può restare inerti – prosegue la nota dei dem –  davanti ad uno scenario del genere, ma bisogna essere attenti a tutelare gli interessi in gioco senza strumentalizzare un tema così importante come sta facendo il centrodestra al governo della Regione avendo attenzione soltanto alle prossime elezioni europee. La direttiva si può ancora cambiare e non ha senso trasformare l’argomento in un tema da campagna elettorale. L’applicazione concreta della direttiva spetterà al Governo ed al Parlamento italiano che entro fine anno dovranno recepirla e, dunque, potranno formulare osservazioni al testo, in merito alla tutela della rete portuale europea e degli scali nevralgici per l’economia come quello di Gioia Tauro, che è un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo della Calabria e del Sud. Sarebbe opportuno, per come richiesto anche dai sindacati, di fare in modo di ottenere un rinvio che dia  alle compagnie marittime il tempo di operare una riconversione del sistema di emissioni. In ogni caso –affermano ancora i consiglieri dem – merita un’attenta valutazione la proposta formulata dal presidente dell’“Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Ionio”, condividendo il sostegno già espresso dal Pd calabrese. Per rafforzare il nostro convincimento a mettere in campo ogni iniziativa utile ad aprire un dibattito forte, responsabile a difesa del porto di Gioia. Chiederemo la convocazione di una seduta ad hoc dell’Assemblea per discutere in maniera approfondita della problematica e cercare anche ulteriori soluzioni lasciando da parte gli interessi di partito e le beghe elettorali che devono restare fuori da un tema così delicato».

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