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La riflessione

Lingua Arbëreshë: dare fiato ai fatti e alle fonti

Questo post è apparso un paio di giorni fa sul social media istagram a cura di youreduaction e riporta una frase del grande maestro Andrea Camilleri, come noto affianco ai post ci sono anche le reazi…

Pubblicato il: 12/10/2023 – 12:10
di Demetrio Crucitti*
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Lingua Arbëreshë: dare fiato ai fatti e alle fonti

Questo post è apparso un paio di giorni fa sul social media istagram a cura di youreduaction e riporta una frase del grande maestro Andrea Camilleri, come noto
affianco ai post ci sono anche le reazioni di chi segue quel social, ci hanno colpito in particolare, quella di teseraspazzini che scrive: «Questa frase è rivolta solo alla destra o anche alla sinistra»; e poi c’e’ la reazione di tizianacalavaliere626 (scusate, ma uso gli stessi nomi così come sono riportati nel social): «Perché queste frasi accusatorie». Certo il merito è anche giusto di chi si informa legge di tutto e poi non ultima cosa importante ragiona con la propria testa.

Il post apparso sui social


L’invito ai lettori perciò è quello delle grandi occasioni, ovvero dare lustro al proprio pensiero critico, per esempio analizzando bene: i fatti e le fonti, che devono essere riportati senza pregiudizi e sgomitate solo per far vedere di essere “i primi della classe”, alterando quel magnifico principio che e’ rappresentato sempre dalla verità. Ma poi c’e’ il dominio, la sopraffazione delle tante verità che ci fanno pensare che la verità sia una chimera, e allora solo la conoscenza, la comprensione, tornando alla frase di Camilleri, e noi diciamo dei fatti e delle fonti, ci permette di fare una scelta tra le tante verità. Ma dobbiamo aggiungere altro. La battaglia sulla scelta tra la Lingua Arbëreshë e quella Albanese, il non decidere che dura ormai da troppo tempo ha ripercussioni negative sulla vita sociale del popolo Arbëreshe presente in Italia e di gran lunga numeroso in Calabria che per questo motivo ha una maggiore responsabilità rispetto alle altre comunità appartenenti sempre alla Minoranza Linguistica Storica Arbëreshë, residenti nelle altre regioni d’Italia. Questa battaglia alimenta fortemente un dispendio di energie non facendo raggiungere mai degli obbiettivi condivisi e quindi di qualità, creando occupazione attraverso servizi per la stessa popolazione Arbereshe, ma non stanno meglio i Grecanici di Calabria.
Premesso che personalmente non ho nulla contro la lingua albanese e tanto meno contro la Repubblica, il Governo e il Popolo Albanese, anzi li stimo pure per quello che stanno facendo per la pace nel Kosovo e per l’impegno del Presidente Edi Rama per portare l’Albania ad entrare nella Unione Europea.
E non dobbiamo dimenticare che è stata l’unica nazione ad offrire in carne ed ossa medici ed infermieri durante il Covid in quel di Bergamo. Consapevole delle problematiche di contenimento della spesa, ma anche del principio che la tutela Costituzionale delle minoranze linguistiche risale all’ art. 6 della Costituzione della Repubblica Italiana al 1946 e alla Legge di attuazione costituzionale la Legge 482/99. Sarebbe positivo che venga avviata pur in modo minimale, da parte dell’attuale Governo la Tutela della Lingua Arbëreshë, questa considerazione nasce da alcune valutazioni semplici da uomo della strada, ma l’approccio fin qui avuto in cui ha prevalso e prevale un forte campanellismo non ha portato nessun contributo al Bene Comune, forse occorre che tutti facciano un passo indietro e si siedano ad un tavolo per redigere un manifesto di intenti.
Ci limitiamo ad osservare che ci sono alcuni elementi popolari imprescindibili oggettivi che non si puo’ fare a meno di riportare a favore della tutela della Lingua Arbëreshë, vediamo quali sono: 1) L’Unesco da diversi anni ha lanciato l’allarme che la lingua Arbëreshë appartiene, insieme ad altre 3000 lingue nel mondo, all’elenco delle lingue in via di estinzione, e non cita certo la lingua Albanese che è lingua ufficiale di una Nazione; 2) Ci sono elementi popolari che vanno presi inconsiderazione nelle “decisioni alte” per stabilire la scelta di quale lingua adottare ce lo impone una recente Risoluzione del Consiglio d’Europa (Aprile 2023) e per questo riportiamo una mia intervista fatta nei giorni successivi alla visita del Presidente Primo Ministro S.E. Edi Rama il 3 e 4 Giugno 2023 in Calabria a cui tra l’altro è stata conferita durante l’adunanza pubblica del Consiglio Comunale la Cittadinanza Onoraria del Comune di Vaccarizzo, consegnata di persona dal Sindaco di Vaccarizzo il dott. Antonio Polillo. E questo è molto importante per il Popolo Arbëreshë in quanto vengono presi molto in considerazione dal Governo Albanese, ma anche da quello del Kosovo, Macedonia e altri infatti riportiamo un estratto di una intervista al Presidente Italo Elmo della Associazione UNIARB che ha organizzato la due giorni di visita del Presidente Edi Rama, pubblicata su Calabria Live:
CL: «Presidente Elmo, alcuni colleghi giornalisti e lo stesso Gennaro De Cicco riportano un intervento nel corso della visita a Frascineto da parte del prof. Agostino Giordano direttore della rivista Jeta Arbëreshe sulla questione della lingua arbereshe, il prof. Agostino Giordano ricordiamo è il nipote ed erede spirituale dell’archimandrita Papas Emanuele Giordano a cui è stata dedicata una via proprio a Tirana».
Elmo: «Si, è vero! Un paio di anni fa la Municipalità di Tirana ha dedicato a questo illustre Papas nato e vissuto per tanti anni a Frascineto (CS-Italy), ma conosciuto anche in tutto il mondo per la produzione di un Dizionario Arberesh -Italiano e Dizionarietto Italiano-Arberesh per la proficua produzione editoriale a difesa della Lingua Arbëreshe, che rischia l’estinzione come denunciato anche di recente dall’ONU. La proposta della dedica della via a Tirana fu fortemente sostenuta dal QSPA del Governo Albanese il QSPA ( Qendra e Studimeve dhe Publikimeve për Arbëreshët) Centro Studi e Pubblicazioni Arbëreshe un organismo governativo appartenente al Ministero degli Esteri del Governo Albanese, (n.d.r.: il cui Direttore Esecutivo è la prof.ssa Diana Kastrati) in sostanza il prof. Agostino Giordano nel corso della visita di Edi Rama, pubblicamente ha espresso una esigenza popolare di poter continuare a salvaguardare la Lingua Arbëreshe in diversi contesti: familiare, scolastico, amministrativo insomma in diversi campi della vita quotidiana, e sono proprio i genitori a volerlo. Se posso permettermi lo studio e la continuità linguistica con la lingua Arbëreshe non esclude lo studio e la conoscenza dell’Albanese per esigenze anche di scambi commerciali e di cooperazione con la madre-Patria, la Tutela della Minoranza Linguistica Storica a cui noi apparteniamo, come Status Giuridico, parte proprio in buona percentuale dalla nostra Lingua d’Origine è necessario che tutte le Istituzioni preposte a cominciare dall’Università, per la formazione dei docenti, le Istituzioni Scolastiche per la diffusione a scuola della Lingua Arbërshe a partire dalle scuole primarie ecc. sia condivisa da tutti, e la Regione Calabria attenta a tali questioni non mancherà di supportarci nei confronti delle Istituzioni Nazionali, Governo e vari Ministeri. E questa visita del Presidente Edi Rama rinforza e ci da’ speranza quando il Presidente stesso dichiara che occorre difendere ad “Oltranza il Patrimonio del popolo Arbëreshë”».
Parole di Agostino Giordano devono essere non solo lette ma anche comprese, metendoci anche l’anima. E poi ci sono le questioni giuridiche che non vanno mai dimenticate come l’osservanza della spesa dei fondi della Legge 482/99 destinati alla Lingua Arbëreshë che si ispira alla Carta Europea, esclude interventi economici verso le lingue standard di altre nazioni, ci sono risposte governative molto chiare su questo tema che da decenni rappresentano interpretazioni della legge molto chiare a favore della tutela delle Minoranze Linguistiche Storiche.

Di recente è passato al vaglio della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, meglio nota brevemente come Commissione di Vigilanza RAI lo schema del Contratto di servizio 2023-2028 tra la Rai Radio televisione italiana e il ministero Imprese e Mady in Italy ovvero il MIMIT. La Commissione è chiamata ad esprimere un Parere sul Contratto di Servizio, che per regolamento, non è vincolante per il Governo. Allora vediamo cosa è accaduto, la Commissione Parlamentare per l’indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi il 3 Ottobre 2023 ha approvato il Parere sul Contratto di Servizio 2023-2028 tra la Rai e il Ministero Imprese e Mady in Italy MIMIT. Questa della possibilità democratica di esprimere un parere non vincolante per il Governo, ci permette di vedere come i rappresentanti dei partiti si muovono. La Commissione Parlamentare della RAI essendo di Vigilanza e Controllo spetta all’Opposizione, e fin qui nulla da eccepire. Quello che disturba un po’, in questo passaggio dello Schema di Contratto di Servizio in Vigilanza, ovviamente non è la prima volta, è l’eccesso di meriti decantati per esempio per aver portato a casa grandi successi sul Contratto di Servizio a livello nazionale e locale come riportato da sottoposti territoriali, e che tale “distrubo” è riverberato da osservatori e stampa nazionale, distanti dalle vicende locali della Calabria e del Mezzogiorno, a dimostrazione del fatto che non viviamo più da soli in un deserto. Ieri non piu’ tardi del 2017 con il Presidente della Commissione Roberto Fico il Parere sulla Convenzione Rai-Stato 2017-2027 passò al vaglio senza tanti problemi con l’apporto di tutti i partiti, oggi Ottobre 2023 a parità dell’impegno indiscusso dei relatori allora Lupi-Dalila Nesci e oggi Lupi -Nicita stride un po’ che l’approvazione del Parere sullo schema (atto 052) di Contratto di Servizio Rai-Stato 2023-2028 abbia avuto la necessità di un voto di maggioranza “assistito” dal M5S , visto il corale disappunto di tutti i partiti dell’opposizione PD compreso con l’astensione di Azione, come dire che a pensare male talvolta ci si prende. Tornando a casa nostra, (Calabria) stride ancora di piu’ il ritorno trionfale di aver raggiunto da soli e per meriti divini l’obiettivo di avere imposto finalmente in Calabria le trasmissioni RAI per una minoranza linguistica riconosciuta evidenziando anche l’appartenenza di importanti esponenti politici di origine a quella Minoranza Linguistica Storica. Prima ambiguità molto strana e che non si riesce a comprendere è il fatto che si ribadisce che finalmente Rai Calabria trasmetterà in lingua arbëreshe mentre il Parere sul Contratto di Servizio Rai-Stato 2023-2028 approvato dalla Commissione di Vigilanza il 3 Ottobre, è sufficiente leggere il Resoconto con la verbalizzazione di quanto approvato riporta per iscritto la dicitura lingua albanese. (attenzione scripta manent! ).
Non puo’ continuare ad essere considerata una svista, ma supponiamo per un attimo che sul tavolo del Ministro Adolfo Urso Ministro del MIMIT sia arrivata la dicitura lingua Arbëreshë, bene manteniamo in vita questa ipotesi e analizziamo il Resoconto della Riunione del 27 settembre 2023 della Commissione di Vigilanza RAI in cui sono pubblicati i testi dei vari emendamenti presentati dai vari gruppi politici. Negli emendamenti presentati dal Movimento 5 Stelle non c’e’ straccia della parola Calabria, e tanto meno fanno riferimento alla lingua Arbërshë.
Ma vediamo cosa hanno presentato, tra gli altri emendamenti in particolare al numero 9.28 (il numero 9 si riferisce all’art.9 del Contratto di Servizio, e il numero dopo il punto rappresenta l’emendamento e riportiamo i nomi dei parlamentari che hanno presentato gli emendamenti: 9.28 Orrico, Carotenuto, Bevilacqua, Ricciardi. «Al comma 4, il periodo contenuto tra le parole: “La Rai, inoltre, è tenuta” e: “conseguire” è sostituito dal seguente: “Ai sensi dell’art. 12, comma 1 della legge 15 dicembre del 1999, n. 482 e dell’art. 11 del dpr 2 maggio 2001, n. 345, la Rai si impegna ad assicurare le condizioni per la tutela delle minoranze linguistiche riconosciute nelle zone di loro appartenenza, assumendo e promuovendo iniziative per la valorizzazione delle lingue minoritarie presenti sul territorio italiano anche in collaborazione con le competenti istituzioni locali e favorendo altresì iniziative di cooperazione transfrontaliera. La commissione paritetica di cui all’art. 21 definirà le più efficaci modalità operative per l’applicazione di tali disposizioni, tenendo conto in particolare della necessità di potenziamento delle strutture periferiche dei centri di produzione della concessionaria”».
È necessario a questo punto offrire maggiori elementi ai nostri lettori per meglio comprendere quanto richiesto dal Movimento 5Stelle, sono state inserite questioni che esulano dal Contratto di Servizio Rai-Stato 2023-2028 come collaborazioni con competenti istituzioni locali, transfrontaliere, ecc, ecc. perché sono regolamentate da altre normative, ed inoltre si continua a porre in evidenza il concetto “dell’area di appartenenza” rischiando di far partire programmi in ambito regionali in cui in una regione si hanno programmi in arbërshë e in un’altra programmi in lingua albanese, nel Parere approvato dalla Commissione di Vigilanza (scripta manent…) che riporta lingua Albanese per la Calabria vorrebbe dire che l’importante e storico Festival della Canzone Arbëreshë potrà contiunare la sua brillante vita, ma non potrà essere ripreso da trasmissioni Rai se non si procederà a cambiare il nome in Festival della Canzone Albanese, il Festival di San Remo in realtà si chiama Festival di San Remo della Canzone Italiana. Ma qualcuno si è posto il problema della cura e tutela della identita’ culturale, che comprende anche ed innanzitutto la lingua di minoranza Arbërshë. Altro aspetto che l’emendamento non riporta quando cita l’art. 21 relativo alla Commissione Paritetica tra Rai e Ministero MMIT che è chiamata a scegliere una ed una sola Sede Regionale della Concessionaria Rai cui affidare i livelli minimi di tutela di una lingua. Imporre alla Rai da parte del Parlamento ( la Commissione di Vigilanza Rai è una Commissione Bicamerale del Parlamento ) una regione e le rimanenti, come si continua a richiedere nei Pareri del 2017 e in quello di oggi è una forzatura grave per il principio della separazione dei Poteri tra quello Legislativo del Parlamento e il Potere Esecutivo proprio del Governo ed inoltre la Commissione di Vigilanza Rai non può ledere il principio della libertà d’impresa, non ci si dimentichi che Rai resta sempre una Impresa Concessionaria di Servizio Pubblico Radiotelevisivo anche se è a partecipazione pubblica, gode inoltre della possibilità per taluni settori specifici della produzione e messa in onda di programmi radiotelevisivi di operare senza l’obbligo di applicare il Codice degli Appalti. Non si comprende inoltre perché fare riferimento ai “centri di produzione della concessionaria” nell’emendamento 9.28 che sono Napoli, Roma, Milano e Torino, in nessuno di questi centri si trattano le Minoranze Linguistiche Storiche, un centro di produzione non puo’ e non deve essere utilizzato come paventa l’emendamento perche’ il Regolamento della Legge 482/99 recita con molta chiarezza che una ed una sola Sede della Concessionaria prescelta per l’assegnazione dei livelli minimi per la tutela di una determinata Lingua di Minoranza Storica e deve essere scelta in una zona di appartenenza della Minoranza Linguistica Storica stessa.
Quella che va tutelata è la Lingua Arbëreshë delle Popolazioni Arbëreshë nel suo complesso sfruttando le opportunità tecnologiche oggi disponibili sempre a minor costo e per fare questo le Istituzioni si devono fidare dei contributi provenienti dalla cosiddetta società civile.
Passando invece ad analizzare tra i diversi ed importanti emendamenti per esempio sulla digitalizzazione presentati dal Gruppo di Forza Italia in merito alla questione dell’art. 9, in particolare gli emendamenti 9.26 e al 9.32:
– 9.26 Gasparri, Rosso, Dalla Chiesa, Orsini: «Al comma 4, apportare le seguenti modificazioni: a) alla fine del primo periodo, dopo le parole: “Friuli Venezia Giulia” sono aggiunte le seguenti: “La Commissione Paritetica MIMI-RAI ai sensi dell’art. 21 del presente Contratto di Servizio 2023-2028 istituita con DM 4 settembre 2018 dal MISE oggi MIMI, renda operativo, nell’ambito delle sue competenze, i dettati dell’art.11 del Regolamento D.P.R. 2 maggio 2001, n. 345 Regolamento di attuazione della legge 15 dicembre 1999, n. 482, recante norme di tutela delle minoranze linguistiche storiche. In particolare, la Commissione definisce la scelta di una Sede Regionale della RAI in una Regione a Statuto Ordinario alla quale affidare i livelli minimi di tutela per la Lingua Arbëreshe e individua anche una Sede Regionale RAI in una Regione a Statuto Ordinario in cui possano essere assegnati i livelli minimi di tutela per la lingua Ladina, facendo rientrare le suddette Lingue di Minoranza Storiche in con venzioni a prestazioni corrispettive stipulate con la Presidenza del Consiglio dei Ministri ai sensi della legge 14 aprile 1975, n. 103, per svolgere attività di produzione e distribuzione di trasmissioni radiofoniche e televisive, nonché di contenuti audiovisivi, dedicate alla lingua Arbëreshe e alla lingua Ladina”
– 9.32 Gasparri, Rosso, Dalla Chiesa, Orsini: «Al comma 4, aggiungere in fine il seguente periodo: “La Rai istituisce con la regione Calabria, d’intesa tra le parti ed entro sei mesi dall’approvazione del contratto, una convenzione per garantire le trasmissioni radiofoniche e televisive nella lingua della minoranza albanese”».
Senza voler andare troppo lontano nel tempo, gli emendamenti presentati dal Senatore Gasparri in occasione della discussione in Commissione di Vigilanza RAI del Contratto di Servizio sono la conferma di un suo personale impegno preso pubblicamente il 3 Luglio 2023 nella sala Zaccari del Senato della Repubblica in occasione della Giornata di Studi: Istruzione e Comunicazione per la Tutela della Minoranza Linguistica Storica Arbërshe, organizzata dalla Fondazione Salvatore Crucitti Onlus evento fortemente voluto dal Senatore Maurizio Gasparri per il suo impegno ultra decennale nei riguardi delle Minoranze Linguistiche Storiche che ha partecipato personalmente all’intera giornata di studio. Esistono anche dichiarazioni rilasciate dallo stesso Gasparri a margine della Giornata di Studi. Alla Giornata di Studi hanno dato il Patrocinio varie istituzioni, non solo della Calabria, ma anche di diverse regioni d’Italia. Nell’emendamento 9.26 si lascia e si rispettano i ruoli del Parlamento rispetto al Governo, si invita il Governo ad attivare la Commissione Paritetica per definire, secondo criteri oggettivi la Sede Regionale RAI della Concessionaria per assegnare i livelli minimi per la tutela, e questo vuol dire che per la Lingua Arbëreshë il programma o il telegiornale sarà unico ma nulla toglie nella attuazione che ci possano essere sempre a carico della Convenzione Rai-Stato 2023-2028 sempre che il Governo lo accetti vengano previsti contributi audio e video dalle altre realtà in cui sono presenti le popolazioni arbëreshe oppure giornalisti, autori, tecnici presenti nelle altre regioni che abbaiano la funzione di essere per esempio i primi dei corrispondenti e i secondi autori territoriali anche per fare sopraluoghi e i i tecnici appoggiarsi alla Sede Regionale Rai disponibile ovvero giornalisti, programmisti-registi e tecnici tutti per esempio che operino in smart-working, con le garanzie dettati da specifici contratti di lavoro e per questo non è mancato l’importante contributo non solo dietro le quinte della Figec (Federazione Italiana Giornalismo Editoria e Comunicazione) rappresentata nel convegno dal Presidente dott. Lorenzo del Boca (che per diversi anni è stato Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti) e dal Segretario Generale della Figec dott. Carlo Parisi. Il Convegno al Senato del 3 Luglio 2023 fu moderato dal dott. Pino Nano gia’ Caporedattore Centrale della Rai.
Al gruppo di lavoro costituito da rappresentati della società civile che da giugno 2023 ogni lunedì si sono incontrati in video conferenza sotto l’organizzazione di un Comitato Scientifico della Fondazione Crucitti presieduto dal prof. Pierfranco Bruni coadiuvato da: dall’avv. Tommaso Bellusci, , Prof. Enrico Marchiano’ , prof. Vincenzo Cucci, Prof.ssa Fernanda Pugliese, Prof. Alfonso Benevento, dott.ssa Ornella Radovicka;dott. Emanuele Armentno e dall’ing. Demetrio Crucitti che con il loro contributo culturale ed esperienziale hanno consentito di fornire elementi sintetici su cui l’Ufficio Legislativo di Forza Italia sollecitato dal Sen. Maurizio Gasparri che ha poi presentato sottoforma di emendamento al Contratto di Servizio Rai-Stato 2023 -2028 dando un importante contributo per la stesura del Parere espresso dalla Commissione di Vigilanza RAI.
Altro importante aspetto dell’Emendamento 9.26 è quello di aver abbattuto il blocco delle regioni e provincie a statuo autonomo in quanto la 482/99 non fa queste discriminazioni e differenze tra Regioni, e tra l’altro imposto, in quanto legge dello Stato e di attuazione Costituzionale, delle variazioni importanti agli Statuti delle singole regioni e provincie autonome qualora non fossero già presenti dei precetti migliori a tutela delle Minoranze Linguistiche. Ci scusiamo se per ragioni editoriali, non elenchiamo i numerosi ed importanti relatori ma rimandiamo il lettore a leggere il nutrito numero di rappresentanti Istituzionali che hanno dato il loro contributo alla Giornata di Studio del 3 Luglio 2023 presso ilSenato della Repubblica. L’Emendamento 9.32 dice inoltre di attivare l’art. 12 comma 2 che prevede la possibilità delle Regioni di Stipualare con la RAI delle Convenzioni specifiche che oltre a compredere la produzione prevedono anche diffusione dei programmi prodotti sto pensando ai Greci di Calabria e agli Occitani e nel frattempo in attesa che si sblocchi la Tutela con i fondi della Presidenza del Consiglio dei Ministri verso la lingua Arbërshë sarebbe possibile applicare da subito una convensione tra Giunta Regionale e RAICOM S.p.A. come fu già proposto nel 2015. Il Percorso non si conclude con il Parere della Commissione di Vigilanza ma inizia proprio da qui e non lasciarlo cadere come avvenne già nel 2017 quando la proposta di tutelare “la lingua albanese, come lingua di Minoranza” al vaglio del Governo dell’epoca 2017 in cui passò solo la Lingua Sarda e migliorie per altre Lingue Minoritarie comprese nella Legge 482/99, ma l’ approccio seguito di allora non passo’, forse oggi qualche speranza in piu’ esiste e sarebbe concreta. Per concludere nel corso dei lavori del Comitato Scientifico associato alla Giornata di Studi su Istruzione e Comunicazione al Senato della Repubblica è intervenuto un giovane ricercatore Giulio Cusenza di Paina degli Albanesi in video conferenza dalla Germania a quando nella telefona prima del suo intervento ebbi la possibilità di raccontare quanto nel 2002 il Ministro Gasparri all’epoca Ministro delle Comunicazioni fece Istuire il Forum del Trattamento Automatico del Linguaggio, per realizzare un progetto di trattamento dei linguaggi per favorire attraverso la Rai la comprensione dell’italiano ai tanti stranieri presenti in Italia, ne fu tanto entusiasta che nel presentarci i suoi studi di Intelligenza Artificiale a favore della lingua Arbëreshe usò proprio il termine: Trattamento Automatico del Linguaggio, ma questa è una altra storia. Auguri al Popolo Arbëreshë d’Italia, perché possa vedere finalmente soddisfatta questa carenza costituzionale di poter disporre di trasmissioni radio e televisive e web che da moltissimi anni richiede ma che purtroppo senza una azione comune e visione d’insieme, non riesce ad ottenere.
*ex direttore delle Sede Rai della Calabria

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