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il dibattito

«Scelte incoerenti della Provincia di Catanzaro sul dimensionamento scolastico»

Il consigliere regionale Talerico interviene sul piano che sta alimentando discussioni e polemiche sul territorio cittadino e provinciale

Pubblicato il: 12/10/2023 – 12:22
«Scelte incoerenti della Provincia di Catanzaro sul dimensionamento scolastico»

CATANZARO “Sul dimensionamento scolastico stiamo leggendo tanto, ma si tratta per lo più di affermazioni generiche e di clausole di stile, senza il coraggio di proporre soluzioni concrete ed alternative rispetto all’ipotesi del piano di dimensionamento scolastico proposta dall’amministrazione provinciale di Catanzaro”. Lo afferma il consigliere regionale Antonello Talerico. “Difatti – sostiene Talerico – vengono prese in considerazione e tutelate, senza alcun criterio, Istituzioni scolastiche già prive di dirigente scolastico e quindi in reggenza, con numeri ampiamente sotto i parametri stabiliti nelle Linee guida regionali, con numero di plessi esigui, violando anche la ratio della legge di bilancio che era quella di eliminare progressivamente le reggenze, non certo far saltare le dirigenze scolastiche. Perché mantenere autonomi quegli Istituti, attualmente in reggenza, che complessivamente non arriverebbero neanche a 500/600 alunni e, che poco distano tra loro o che presentano caratterizzazioni gestionali analoghe? Perché non accorpare istituti, anch’essi attualmente in reggenza, con poco più di 600/700 alunni e con pochi e piccoli plessi ? Aver pensato di accorpare il Liceo Galluppi, con il Convitto Galluppi anche con l’Istituto De Nobili vuol dire non conoscere proprio la “pianta” scolastica degli Istituti, le proiezioni, la storia e le caratterizzazioni dirigenziali e della popolazione studentesca ! Una vera mostruosità inaccettabile. Ed ancora, qual è la logica ed il criterio che hanno indotto ad ipotizzare l’accorpamento su Catanzaro di Istituti come il  Mater Domini con oltre 900 alunni al Manzoni Est, che insieme arriverebbero a circa 2080 alunni con la conseguenza di dover gestire circa  25 plessi di grandi dimensioni? Anche l’accorpamento dell’Ic Don Milani Sala con l’Istituto Mattia Preti è altra soluzione temeraria (si arriverebbe ad oltre 1600 alunni con oltre 25 plessi da gestire) che denota la scarsa conoscenza delle singole realtà e criticità interne ai singoli Istituti.  Ed invero – prosegue Talerico – l’Istituto Mattia Preti, presenta connotati frutto di un tessuto socio culturale particolarmente delicato e addirittura caratteristiche eguali ad altri Istituti che però non sono stati neanche sfiorati dalla ipotesi accorpamento, emergendo pertanto gravi lacune nei criteri di “selezione” delle singole “autonomie” e/o “accorpamenti” per come hanno fatto notare alcuni dirigenti allo stesso presidente Mormile che ha dovuto prendere atto di talune evidenti contraddizioni”. Secondo Talerico “l’Amministrazione Provinciale ha una situazione di non facile gestione, che viene aggravata se non si riesce a comprendere che il dimensionamento scolastico e le singole autonomie non possono essere decise sulla scorta dei soli numeri degli studenti, ma occorre conoscere la complessità e caratteristiche socio-culturali dei singoli istituti, ovvero valutare le esigenze gestionali rispetto a quei plessi che presentano situazioni assai problematiche anche sotto il profilo del disagio sociale e/o della devianza. Così potrebbero esserci alcuni accorpamenti che potremmo definire ‘naturali’ come quello proposto per gli Istituti Pascoli-Aldisio e Patari Rodari, con una popolazione scolastica complessiva pari a circa 1700 alunni, distribuiti su 6 plessi presenti nello stesso quartiere e, caratterizzati da un omogeneo tessuto socio-culturale. 

Altra soluzione intelligente potrebbe essere quella dell’accorpamento dell’Istituto Don Milani Sala con l’Istituto Manzoni est, avendo le due scuole plessi limitrofi collocati negli stessi quartieri e, per quanto riguarda l’Istituto Manzoni est strutture di non grandi dimensioni.  Le soluzioni sopra prospettate sarebbe la conseguenza dell’applicazione di criteri omogenei e corretti rispetto alle linee guida, ed eviterebbero la ‘soppressione’ di molte dirigenze su Catanzaro Città che si potrebbero recuperare nel territorio soveratese, senza intaccare nel complesso la presenza dei presidi dirigenziali storici e/o comunque intervenendo proprio su quegli istituti già in reggenza, ovvero privi di un dirigente di ruolo. Ciò che lascia ancora perplessi è che nella proposta di piano si registrano altre scelte incoerenti rispetto alle altre proposte di accorpamento. Ed invero, non si comprende come mai il Presidente della Provincia non abbia preso in considerazione i due Istituti comprensivi di Soverato che potrebbero essere accorpati (altra dirigenza recuperata) che insieme arriverebbero neanche a 1000 alunni con due soli plessi da gestire! Sul punto il presidente Mormile ha ritenuto con riferimento all’istituto Alberghiero di Soverato che lo stesso in quanto in espansione non poteva perdere l’autonomia”, peccato che negli ultimi tre anni il numero degli studenti del detto istituto sia passato da 1000 studenti  a poco meno di 500 studenti. Ma sempre il presidente Mormile ha ritenuto di pregiudicare il territorio lametino proponendo l’accorpamento dell’Istituto Alberghiero di Lamezia Terme con due plessi di due Scuole agrarie, dimenticando probabilmente che le linee guida non consentono di scorporare i plessi. Quali siano pertanto i criteri che sono stati applicati non è dato di sapere. Non possiamo accettare indiscriminate ed insensate soluzioni di accorpamento.  In questo modo – conclude Talerico – la Scuola, smette di essere presidio di cultura e legalità di un territorio.  Abbiamo bisogno di una Scuola che sia a misura di giovani in formazione e non una scuola condizionata da esigenze politico-elettorali! Adesso vedremo chi avrà il coraggio di prendere posizioni nette e chiare, anche a costo di perdere il proprio consenso”.

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