LAMEZIA TERME Il curioso caso Davide Zicchinella sarà questa sera di scena a “Telesuonano”, il talk show in onda ogni mercoledi alle 21 sul canale 75 de “L’altro Corriere tv”. Ospite di Danilo Monteleone e Ugo Floro, proprio lui il medico di montagna, come ama definirsi ,con la passione per la politica. 48 anni, pediatra, da sempre a sinistra, «anche se il Pd non mi ricambia», Zicchinella nell’ultimo turno amministrativo è stato eletto sindaco di Simeri Crichi, importante centro nell’ entroterra jonico catanzarese approdando di diritto nello speciale club dei politici, tra i quali si annoverano Cateno De Luca e Vittorio Sgarbi, che hanno amministrato in piu’ comuni, roba da guinness dei primati. Sì perché il ‘globetrotter’ Zicchinella è stato primo cittadino per 14 anni nella sua Sellia, 10 anni assessore e consigliere a Magisano e adesso, appunto, sindaco di Simeri Crichi.
Ma come può essere possibile che nella Calabria del campanilismo esasperato un politico riesca a fare il sindaco in comuni diversi, e per giunta vicinissimi territorialmente?
«Credo di essere stato un bravo amministratore, che ha fatto ben parlare non tanto di sé quanto del suo operato – sostiene Zicchinella – e ciò ha inevitabilmente destato interesse e ambizione anche nella realtà sociale di Simeri Crichi che ha scelto a maggioranza di designarmi e poi di eleggermi». Adesso però è tempo di rimboccarsi le maniche, “«le cose da fare sono tante, ho trovato un municipio solido, con una buona squadra e con tante risorse finanziarie, cosa abbastanza rara nel panorama comunale nazionale. Tuttavia queste risorse sono bloccate da tempo e questo non va bene poiché se venissero impiegate in modo razionale darebbero a Simeri un margine di sviluppo importantissimo su tutti i fronti, da quello inerente le attività produttive, a quello turistico e culturale, ci lavoreremo, ci lavorerò, d’altro canto credo di avere anche un altro record ovvero quello di essere stato uno dei sindaci che ha raccolto un numero esorbitante di finanziamenti facendoli fruttare».
Eppure tutto ciò lo ha suo malgrado allontanato dall’attuale Pd in cui stenta a riconoscersi: «Ho militato una vita a sinistra, Pci, Pds, Ds , Pd, ma oggi sento disagio in un partito che appartiene agli eletti piu’ che al popolo lontano com’è dal quotidiano amministrativo e da certe battaglie che dovremmo fare nostre. Che dice la sinistra sul numero chiuso nelle facoltà di medicina? Nulla, eppure nella nostra società è in atto una spaventosa desertificazione medica che ormai non riguarda piu’ la sola periferia». (redazione@corrierecal.it)
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