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Il pregiudizio (di Stato) sulla Calabria e il caso Oliverio nel libro di Adriana Toman

Il volume della giornalista edito da Città del Sole (prefazione di Otello Lupacchini) sarà presentato giovedì 16 novembre a Reggio

Pubblicato il: 14/11/2023 – 14:31
Il pregiudizio (di Stato) sulla Calabria e il caso Oliverio nel libro di Adriana Toman

Si intitola “Pregiudizio di Stato. Quell’Italia a sovranità limitata – Il caso Oliverio” il libro di Adriana Toman (edito da Città del Sole, prefazione di Otello Lupacchini) sulla Calabria e le storture del sistema giudiziario: «Storie e numeri – spiega la giornalista – che mi hanno messo in condizione di prendere atto che il pregiudizio nei confronti della Calabria sta facendo danni economici immani. Quindi, avendo vissuto alcuni anni una posizione abbastanza privilegiata per rendermi conto di alcune situazioni in maniera diretta, ho notato che esiste una certa sospensione dell’etica, un coprifuoco dell’etica, così si approfitta di una cattiva nomea di una regione canaglia per fare ciò che si vuole, in molti campi».
Gli obiettivi del libro? «Dare una scudisciata a tutto il sistema che lascia che questa cosa prosegua. Fare aprire gli occhi sul fatto che lo Stato è latitante e quando si presenta si comporta da nemico».
Non va meglio, secondo Toman, al sistema giustizia che «fa acqua da tutte le parti. L’ultima relazione semestrale della Dia, pubblicata a settembre, dimostra che la ‘ndrangheta si è rafforzata: evidentemente i metodi usati non sono così appropriati. Perseguitare a priori persone innocenti e lasciare vivere tranquillamente gli ‘ndranghetisti, facendoli parlare anche da un palco in campagna elettorale, significa che andrebbe tutto resettato. Ho la sensazione che sul sistema antimafia ci siano dei grossi interessi».
«La produzione di ricchezza – questo uno dei passaggi del libro – è legata alla produzione di scarti, che non sono fatti solo di organico o di bottiglie di plastica, ma anche di comunità. Comunità che per il resto di un Paese non valgono nulla. Lo scarto in Italia è la Calabria. La Calabria non ha un monte Calvario, ha una catena montuosa con questo nome, sulle cui cime stanno troppi innocenti crocifissi sui giornali on line che si rifiutano di morire. Una via crucis costellata dalle lapidi di caduti per la malasanità e per la malagiustizia, martiri 5.0 e tutto tace. Per loro nessuno prega».
Il libro sarà presentato giovedì 16 novembre a Reggio Calabria.

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