CATANZARO Incompletezza e indeterminatezza dei dati ed esposizione debitoria potenzialmente esplosiva. Per la Corte dei Conti il contenzioso sanitario è un tema che «merita una approfondita riflessione da parte della gestione commissariale e del management aziendale coinvolgendo molteplici aspetti di rilevante profilo: l’onere a carico del bilancio regionale, la qualità della prestazione sanitaria resa, la professionalità e la preparazione del comparto medico e paramedico in servizio presso le strutture aziendali».
Il quadro emerge plasticamente nella sua preoccupante dimensione dalla relazione della Procura della Corte dei Conti per la parifica del bilancio regionale. «L’ultimo indice di performance sanitaria (Ips) realizzato dall’Istituto Demoskopika evidenzia che i residenti nella Regione Calabria annualmente pagano circa 8 euro pro-capite per spese risarcitorie e legali inflitte all’esito dei numerosissimi contenziosi nei confronti del sistema sanitario regionale. Volendo fare un paragone con una regione del Nord – si legge nella relazione – si consideri che in Lombardia, che ha cinque volte il numero di abitanti della Calabria, i cittadini sostengono una spesa inferiore ad 1 euro pro-capite. L’analisi dei dati acquisiti in sede istruttoria evidenzia, in proposito, che si tratta di contenzioso legato – in buona parte (15,30%) – alle controversie per responsabilità civile derivante da errori medici, a fronte, comunque, del consistente numero dei giudizi instaurati nei confronti di fornitori e debitori anche in ordine alla tematica del ritardo nei pagamenti delle transazioni commerciali, ed in disparte le controversie afferenti al diritto del lavoro». L’analisi dei dati registra, poi, la consistente crescita del numero dei processi penali nei quali è coinvolta la sanità regionale.
«Peraltro, in ordine alla quantità di contenzioso esistente – prosegue la Procura contabile – la circostanza che le informazioni trasmesse dal Dipartimento Tutela della Salute e dalle singole strutture sanitarie regionali non consentono di quantificare esattamente il costo complessivo della voce “contenzioso esistente”, sia in ragione della incompletezza parziale dei dati forniti, sia, soprattutto, in ragione dell’esistenza di numerose cause di valore indeterminabile determina un vulnus alla costante valutazione del rischio e alla necessaria adozione di misure conseguenziali atte a limitarne l’entità». La Procura della Corte dei Conti ricorda comunque che la Regione è anche intervenuta con alcune misure normative, e ricorda poi l’articolo 2, comma 3-bis, del decreto legge 169/2022 (convertito in legge 196/2022), in vigore dal 28 dicembre 2022, che ha ripristinato – sino al 31 dicembre 2023 e con esclusione dei “crediti risarcitori da fatto illecito e retributivi da lavoro” – l’improcedibilità delle azioni esecutive nei confronti degli enti del servizio sanitario della Regione Calabria… dopo che la Corte costituzionale con sentenza 11 novembre 2022, numero 228 ne aveva dichiarato l’illegittimità costituzionale per violazione del canone di proporzionalità.
Nella relazione si dettaglia poi la situazione azienda per azienda, e ne esce un quadro piuttosto allarmante. «L’esito della interlocuzione con le singole aziende del Ssr – rimarca la Procura della Corte dei Conti – mette ancora in luce che negli anni 2020-2022 si è verificata una generale crescita del numero dei contenziosi, anche con “valore indeterminabile”. Di pari passo è cresciuta anche la spesa relativa alle “spese legali” e agli “interessi legali”. Dall’analisi di tutti i dati comunicati… risulta che le Asp di Catanzaro e di Vibo Valentia versano nelle condizioni più critiche, e che ugualmente critica è la situazione dell’ex Aou Mater Domini di Catanzaro. Consistente – e come tale da monitorare costantemente – è l’esposizione debitoria da contenzioso della Asp di Catanzaro, pari a euro 352.121.091, oltre a spese legali e interessi pari a euro 21.201.697. Ugualmente critica è la situazione riscontrata presso l’Asp di Vibo Valentia, dove l’esposizione debitoria complessiva relativa al contenzioso (per cause civili e di lavoro) è aumentata dal 2020 al 2022 passando da euro 98.619.120,00 a euro 108.343.619,00. Le cause di valore indeterminato al 2022 risultano essere 45. Consistenti e in un andamento complessivamente progressivo appaiono i valori dell’esposizione debitoria dell’ex Aou Mater Domini di Catanzaro». L’esito finale dell’istruttoria? Secondo la Procura contabile «dall’esame dei dati forniti da ciascuna Azienda, emerge, al 31 dicembre 2022, un’esposizione debitoria complessiva da contenzioso estremamente seria, pari a oltre 841 milioni di euro e 49 milioni tra interessi e spese legali. Valori – è bene ribadirlo – non certi, e suscettibili di aumento, considerando il possibile incremento correlato alle cause di valore indeterminabile e le esposizioni delle strutture sanitarie che hanno fornito solo dati parziali e incompleti». (c. a.)
x
x