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Vandalismo nello spoke di Corigliano-Rossano. «Lavoriamo in condizioni disumane»

II segretario Uil Fpl, Sapia, solidarizza con i colleghi vittime di una aggressione, insieme ad un medico e ad un operatore socio-sanitario

Pubblicato il: 06/12/2023 – 7:31
Vandalismo nello spoke di Corigliano-Rossano. «Lavoriamo in condizioni disumane»

CORIGLIANO ROSSANO L’ennesimo atto di violenza e vandalismo che ha colpito il Pronto soccorso dell’ospedale spoke “Compagna” di Corigliano ha riacceso i riflettori sulla questione dei posti di sicurezza pubblici nelle aree di interesse sanitario. «Lavoriamo in condizioni disumane» dice oggi il segretario aziendale della Uil Fpl, Giannantonio Sapia, solidarizzando con i colleghi che sabato scorso hanno subito l’aggressione, insieme ad un medico e ad un operatore socio-sanitario. L’ennesimo episodio – aggiunge – di una gravità inenarrabile, nei confronti di professionisti diligenti e scrupolosi nell’adempimento delle proprie mansioni». Del resto entrare in Ospedale e scagliarsi contro il personale sanitario e la strumentazione medicale sembra essere diventato un malcostume, una brutta abitudine contro la quale nessuno – e non si capisce il perché – riesce a trovare una soluzione. Eppure questi momenti di violenza non solo sono dolorosi per le vittime, che molto spesso affrontano prognosi di un mese per la convalescenza, ma hanno ripescussioni economiche importanti anche sulle casse dell’Azienda sanitaria e, quindi, dei cittadini. Sostituire porte, vetri, strumenti medicali, barelle, device elettronici e computer costa una cifra. Solo nell’ultimo anno il Pronto soccorso di Corigliano ha subito diversi raid di violenza inaudita che tutte le volte hanno prodotto danni ingenti. E anche l’ultimo, in ordine di tempo, avvenuto tre giorni fa per la Uil Fpl è un «episodio gravissimo». «La sicurezza – aggiunge Sapia – va aumentata attorno agli operatori dei Pronto Soccorso, punto di partenza di ogni nosocomio. Non si può convivere – dice – con il timore di essere aggrediti mentre si svolge il proprio lavoro».  Da qui l’appello affinché il management dell’Asp di Cosenza e la direzione sanitaria degli ospedali spoke di Corigliano-Rossano assumano delle misure di contrasto efficaci «urgenti e mirate». «Un Pronto Soccorso – conclude Giannantonio Sapia – non può rimanere senza adeguate misure di sicurezza, senza un sistema di video sorveglianza che registri gli eventi. Serve una postazione fissa di polizia all’interno degli ospedali». (redazione@corrierecal.it)

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