COSENZA Il 18 agosto 2018, con l’arresto di Luigi Abbruzzese, presunto boss dell’omonimo clan operante a Cassano allo Ionio, sono state sequestrate ad Erminia Cerchiara una carta postpay e somme in contanti per circa 3.000 euro oltre ad altri effetti personali. Erminia Cerchiara, era stata deferita, seppur a piede libero all’autorità giudiziaria per rispondere del delitto di favoreggiamento della latitanza di Luigi Abbruzzese. Il reato era aggravato dall’articolo 416 bis del codice penale (agevolazione mafiosa) ma, operata la riqualificazione del fatto ed esclusa l’aggravante, il processo era stato assegnato in via ordinaria al Tribunale di Castrovillari.
Cerchiara è stata poi assolta dal reato di favoreggiamento della latitanza di Luigi Abbruzzese con sentenza passata in giudicato, ma sono rimasti i sigilli posti alle somme sequestrate ed alle carte di credito.
La difesa della donna, rappresentata dall’avvocato Giorgia Greco, ha presentato istanza di revoca del sequestro probatorio, prima rigettato dal gip e poi accolto dalla Cassazione. Che ha annullato l’ordinanza con rinvio degli atti per nuovo giudizio. Il 13 dicembre 2023, il gip di Catanzaro ha accolto la mozione difensiva ed ha restituito gli oggetti sotto sequestro ad Erminia Cerchiara. (f.b.)
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