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una giornata speciale

I detenuti del carcere di Paola incontrano Edoardo De Angelis, regista di “Comandante”

Il film interpretato da Favino proiettato nel teatro dell’istituto penitenziario. «Noi affondiamo le navi, ma salviamo gli uomini»

Pubblicato il: 16/01/2024 – 7:29
I detenuti del carcere di Paola incontrano Edoardo De Angelis, regista di “Comandante”

PAOLA La pioggia e il cielo grigio rendono l’atmosfera decisamente cupa. Sono circa le 14 di un freddo lunedì di gennaio, quando la guardia penitenziaria ordina l’apertura dell’enorme cancello che delimita l’ingresso all’istituto di detenzione di Paola. L’accesso, in via del tutto eccezionale è riservato ai giornalisti. All’interno del carcere, la sala mensa ospita un pranzo speciale – a base di pizza preparata dai detenuti – con a tavola chi è in attesa di scontare la rispettiva pena e il regista Edoardo De Angelis, direttore di una pellicola, “Comandante“, coraggiosa, a tratti cruda, ma estremamente vera. Nel film è protagonista Francesco Favino, che interpreta i panni del comandante Salvatore Todaro. E’ il 1940, in piena Seconda Guerra Mondiale. Todaro, durante la sua ennesima missione in mare avvista una nave belga che attacca il sommergibile italiano. Il comandante e la sua squadra rispondono al fuoco e la nave affonda. E’ in quel momento che il comandante decide di mettere in salvo i naufraghi.

«Il mio film? È un gesto di disobbedienza»

Il film è stato proiettato nel teatro realizzato nelle mura dell’istituto penitenziario. A godere della visione della pellicola, i detenuti che in religioso silenzio osservano le immagini e ogni tanto incrociano lo sguardo del regista con cenni di approvazione. La giornata è fortemente voluta da Roberta e Paola Santelli, – anche loro a tavola insieme ai detenuti – sorelle di Jole Santelli presidente della Regione Calabria scomparsa il 15 ottobre del 2020. In prima fila la direttrice del carcere, Emilia Boccagna, Padre Francesco Maria Trebisonda, correttore (superiore) Provinciale dei Frati Minimi di San Francesco di Paola e Luca Muglia garante regionale dei diritti delle persone detenute e la vicesindaca di Paola Maria Pia Serranò. L’associazione Jole Santelli ha convinto il regista, molto amico della presidente della Regione, ad incontrare i detenuti e mostrare loro il recente capolavoro del cinema italiano.

Edoardo De Angelis – regista

«E’ una bellissima esperienza poter partecipare ad una iniziativa organizzata all’istituto Penitenziario di Paola. Considero un privilegio la possibilità di incontrare i ragazzi. Questa “casa” offre loro la possibilità di istruzione, di compiere esperienze lavorative, di partecipare a tanti progetti», dice De Angelis ai nostri microfoni. Che poi si sofferma sul suo film. «Io racconto storie e questa è vera. Quando l’ho ascoltata mi è sembrata l’occasione giusta per descrivere questo momento storico, il film racconta di un gesto di disobbedienza per ubbidire ad una legge più grande, universale, quella che impone di salvare gli esseri umani in mare. E chi non lo fa sarà maledetto». Perché parlare di cinema in un carcere? «Il cinema è un atto politico. Il cinema è politica. E tutto ciò che ha a che fare con la politica, quindi con la relazione di un essere umano con altri esseri umani. Il cinema contiene una visione del mondo, è la visione del mondo in questo film è quella di chi è forte ed aiuta».

«Noi affondiamo le navi, ma salviamo gli uomini»

L’istituto penitenziario di Paola è guidato dalla direttrice Emilia Boccagna. «L’opera di rieducazione passa anche attraverso le arti, la cinematografia, e la letteratura. Abbiamo già nel recente passato organizzato la presentazione di alcuni libri».

Emilia Boccagna – Direttrice Carcere di Paola

«Abbiamo voluto fortemente che i detenuti della casa circondariale di Paola potessero vedere il film “Comandante”, ma soprattutto potessero colloquiare con il regista Edoardo De Angelis perché oltre alla narrativa intensa, accattivante, c’è un messaggio molto profondo: l’umanità prevale su tutto, sull’ideologia, sul conflitto», dice Paola Santelli. Che cita una frase del film «Noi affondiamo le navi, ma salviamo gli uomini”. Ecco, è così che vince la solidarietà umana». L’attività dell’associazione Jole Santelli, si rivolge soprattutto ai più deboli. E’ di qualche settimana fa, la riffa benefica organizzata a Cosenza per donare fondi all’ospedale Annunziata. Ora l’impegno a sostegno di progetti che coinvolgano i detenuti del carcere di Paola e in futuro «quella di oggi potrebbe essere un’occasione per dar vita a tante iniziative che riguarderanno la casa circondariale di Paola».

Roberta Santelli

San Francesco e il mare

«San Francesco è patrono della gente di mare», dice Padre Trebisonda rivolgendosi ai detenuti. Il presule ricorda quanto accaduto il 27 marzo del 1943 quando Papa Pio XII proclamava al mondo San Francesco di Paola quale celeste patrono della gente di mare italiana.

San Francesco di Massimo Pastore

Paola è la città di San Francesco e allora quale migliore occasione per ricordare il legame con la terra bagnata dal tirreno cosentino. Le parole di padre Trebisonda riportano alla mente la mostra “Identitas” organizzata dal Collettivo Gaia a Cosenza e che – nel medesimo spazio espositivo nel centro storico bruzio – ha ospitato le opere di quattro artisti: Niccolò De Napoli, Ottavio Marino, Michele Tiberio e Massimo Pastore. Quest’ultimo è autore di una delle opere che ritrae San Francesco affiancato da Santi, «protetti dalla metallina, nome con cui è detta altrimenti la coperta isotermica dorata con cui si avvolgono i migranti recuperati dalle imbarcazioni».
(f.benincasa@corrierecal.it)

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