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munizioni e polvere bianca

Il traffico di cocaina e il fil rouge che lega Hezbollah, Pcc e ‘Ndrangheta

Le cellule della mala calabrese attive in Sud America aprono un ulteriore canale, veicolo di droga e armi

Pubblicato il: 23/01/2024 – 11:34
di Fabio Benincasa
Il traffico di cocaina e il fil rouge che lega Hezbollah, Pcc e ‘Ndrangheta

LAMEZIA TERME Il lancio incessante di missili e bombe scandiscono le lunghe e grigie giornate di chi è impegnato in prima fila nel conflitto israelo-palestinese. Mentre Israele rispondeva all’attacco di Hamas, l’intelligence americana lanciava l’allarme sulla crescente minaccia di terrorismo. Il campanello d’allarme riguarda anche il Sud America. La polizia brasiliana entra in azione a novembre 2023 e scopre un complotto di Hezbollah. Che ha messo nel mirino obiettivi ebraici nel Paese. La domanda sorge spontanea, direbbe qualcuno: perché gli Hezbollah si trovano in Brasile? La risposta è scontata: il traffico di droga e di armi.
Della lunga tratta della cocaina, in partenza dal Sud America e in arrivo sulle piazze di mezzo mondo, vi abbiamo già parlato (Qui la notizia).

Gli Hezbollah e la ‘ndrangheta

La “novità” è rappresentata dal canale aperto da alcuni narcos di ‘ndrangheta con gli Hezbollah. Cellule calabresi attivissime nell’area di confine tra Argentina, Brasile e Paraguay e pronte ad incrociare il cammino persino esponenti dell’organizzazione libanese e con ex militanti del Fronte popolare di lotta palestinese, “di stanza” in questo lembo sudamericano che si snoda lungo il fiume Paranà e che di fatto è una “zona franca”, del tutto incontrollata e lontana dai radar delle forze di polizia.
D’altro canto, le recenti convergenze investigative emerse dall’indagine Eureka, condotta dal Ros dell’Arma dei carabinieri sotto la direzione della Dda di Reggio Calabria, fanno ritenere verosimile che la ‘ndrangheta possa avere interessi criminali interconnessi nell’area compresa tra Paraguay, Argentina, Uruguay e Brasile, «senza però escludere la presenza di altre organizzazioni criminali».
Come il Primeiro comando da Capital – Pcc, la più grande organizzazione criminale brasiliana, con circa 11.000 membri, presente soprattutto nelle aree di San Paolo e della Triple Frontera. Secondo la Direzione investigativa antimafia, il Pcc «è un importante attore di riferimento nell’ambito del fiorente mercato degli stupefacenti, anche grazie a collegamenti con Hezbollah e la ’ndrangheta». Il Sud America è snodo principale del traffico di droga, basti pensare che in Perù: «la produzione di cocaina è aumentata del 18% nel 2022, raggiungendo un livello record di 95.008 ettari di terreno dedicati alla coltivazione della coca», si legge su La Verità. I numeri del Brasile sono altrettanto allarmanti. E’ uno dei maggiori produttori di cocaina: «circa 600 tonnellate nel 2023».
(f.benincasa@corrierecal.it)

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