BOLOGNA La riapertura dell’istruttoria per acquisire una importante consulenza ed esclusione di alcune parti civili. Sono queste le richieste della difesa di Nicolò Passalacqua nel processo d’appello davanti ai giudici di Catanzaro. Il 22enne di Colleferro (in provincia di Roma) è stato condannato in primo grado a 20 anni e 4 mesi di reclusione per il tentato omicidio di Davide Ferrerio, giovane bolognese che l’11 agosto del 2022 venne aggredito nel centro di Crotone riportando un grave danno cerebrale per il quale si trova in coma. Il giovane era stata aggredito a causa di un fatale scambio di persona dal momento che il vero obbiettivo della spedizione punitiva era lo spasimante della ragazza della quale Passalacqua si era invaghito. Arrestato qualche ora dopo il fatto, Passalacqua è stato condannato nell’aprile dello scorso anno con rito abbreviato dal gup del Tribunale di Crotone.
Oggi dinanzi la Corte d’Appello di Catanzaro, il difensore dell’imputato, l’avvocato Salvatore Iannone, ha presentato due istanze. I giudici hanno accolto la prima ed escluso dal processo comune e provincia di Crotone e comune di Bologna che si erano costituiti parte civile. Sarà sciolta nella prossima udienza, invece, la decisione sull’acquisizione di una consulenza medica sullo stato di salute di Davide Ferrerio redatta dal professore Francesco Introna, ordinario di medicina legale dell’Università di Bari. Secondo il consulente, Passalacqua non avrebbe dato un pugno da dietro al ragazzo come sostenuto in primo grado, ma un pugno che ha causato la caduta a terra di Ferrerio facendogli battere la testa sull’asfalto e causando il trauma che ha portato al coma.
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