FIRENZE «Il porto di Livorno, come ho già segnalato in passato sta diventando uno snodo importante nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti, traffico nel quale la ‘ndrangheta ha tuttora un ruolo di primo piano (anche se ormai la vera borghesia mafiosa calabrese non rischia 30 anni di carcere per traffico di droga ma privilegia i circuiti economici legali e la finanza senza confini)». È quanto emerge dalla relazione del procuratore generale della Corte d’appello di Firenze Ettore Squillace Greco sull’attività degli uffici richiedenti del Distretto di Firenze per l’Anno Giudiziario 2024.
Stando ai dati contenuti nella relazione, i reati di criminalità organizzata – di cui la ‘ndrangheta rappresenta una componente importante – sono aumentati in Toscana del 26% in un anno. «Nei reati di criminalità organizzata, l’aumento più consistente riguarda le iscrizioni per il delitto di associazione finalizzato al traffico di stupefacenti», dove si toccano le 58 iscrizioni del periodo compreso tra il 1 luglio 2022 e il 3 giugno 2023 contro le 41 del periodo precedente, “a conferma di come questo settore sia in Toscana tra quelli meritevoli di grande attenzione».
La pericolosità dei traffici che incrociano il territorio toscano – si legge nella relazione – «richiede un costante sforzo organizzativo e investigativo, nonché un convinto impegno di coordinamento a livello nazionale e internazionale, per il quale è essenziale il supporto della Direzione Nazionale Antimafia e degli organi venite Eurojust».
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