MILANO Il rilancio del turismo calabrese riparte soprattutto dagli investimenti, e da uno stanziamento di oltre 30 milioni spalmati in dieci azioni. Sono i numeri contenuti nel Piano deciso dal governatore Roberto Occhiuto, frutto di una attenta analisi della domanda e della offerta turistica della Calabria anche quest’anno protagonista a Bit 2024 – la fiera internazionale del turismo a Milano – con una proposta dedicata ai percorsi religiosi. «Bisogna cambiare il racconto del turismo, far capire che la Calabria non è solo mare, ma anche turismo religioso, percorsi di gastronomia d’eccellenza, montagne bellissime, borghi straordinari, cultura e storia, quella della Magna Graecia», dice il presidente della Regione.
Convinto delle opportunità offerte da manifestazioni come la Bit. «Sono utili a far comprendere come la Calabria sia una regione capace di stupire». Tornando al turismo religioso, è un settore che «muove 300 milioni di turisti solo in Italia ogni anno» e in Calabria «abbiamo il santuario di Paola, ma anche altri luoghi che potrebbero essere attrattori di sviluppo». Fornire una nuova narrazione della regione, questa la mission del governatore, che quando sente parlare di “miracoli” – in riferimento alla difficoltà nel governare una macchina burocratica-amministrativa assai complessa – risponde così: «I miracoli li chiediamo a San Francesco, ma io vorrei che i calabresi fossero capaci di farli credendo un po’ di più loro stessi e nella Calabria e poi forse anche i santi ci aiuteranno un po’ di più».
L’offerta turistico-religiosa della città di Paola, passa inevitabilmente dalla figura di San Francesco. Al Santuario «arriva tanta gente perché è un santo miracoloso, i fedeli chiedono di essere supportati e assistiti: i frati minimi, le monache minime, sono da oltre 600 anni ormai su quella verde collina che è diventata un po’ l’espressione più bella dell’identità calabrese», dice padre Francesco Maria Trebisonda, Correttore (superiore) Provinciale dei Frati Minimi di San Francesco di Paola. Sull’immagine e sulla narrazione della Calabria, il frate non ha dubbi: «Non abbiamo a che fare con la ‘ndrangheta, non vogliamo avere a che fare con la mafia, noi combattiamo questa pagina nera della nostra terra così martoriata con la figura di San Francesco. Che ci parla di pace, di riconciliazione, di fraternità e di unità».
Allo stand calabrese di Bit – che ospita 39 operatori – fa capolino anche la ministra del Turismo Daniela Santanchè.«La Calabria è una regione bellissima – esordisce la ministra – ma ha bisogno di farsi conoscere di più, fare conoscere tutte le eccellenze non soltanto del territorio ma anche enogastronomiche e quindi c’è un lavoro da fare che il Presidente Occhiuto sta facendo bene». Sui piani futuri, Santanchè precisa: «bisogna lavorare per attrarre più turisti in Calabria. e rispetto all’anno scorso vedo molta più gente, molti più operatori, molto entusiasmo». (f.b.)
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