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lotta alla criminalità

«Unitaria, familistica e verticistica». Oggi la ‘ndrangheta è l’organizzazione «più potente al mondo»

I risultati del progetto I-Can nel report del Gruppo Integrato Interforze della Polizia: dal 2020 catturati 8 latitanti di “massima pericolosità” e “pericolosi”

Pubblicato il: 08/02/2024 – 17:15
di Mariateresa Ripolo
«Unitaria, familistica e verticistica». Oggi la ‘ndrangheta è l’organizzazione «più potente al mondo»

Un’organizzazione «unitaria, familistica e verticistica, con forte vocazione transnazionale in grado, per la rete di collegamenti che la caratterizza, di condizionare il mondo economico e istituzionale». La ‘ndrangheta – viene sottolineato nel Report Attività del Gruppo Integrato Interforze per la ricerca e l’arresto dei latitanti della Polizia di Stato – «è oggi l’associazione criminale più estesa, ramificata e potente al mondo». Una vera e propria potenza di fuoco contro la quale nel giugno 2020 è nato il progetto “I CAN” ((Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta), frutto dell’accordo tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno e il Segretariato Generale dell’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale – Interpol (organizzazione per la cooperazione internazionale di polizia cui aderiscono 194 Paesi del mondo). Il progetto, che ha come scopo la cooperazione tra le Polizie di vari Paesi nel contrasto alla criminalità mafiosa e concorrere a disarticolare le ramificazioni globali della minaccia criminale costituita dalla ‘ndrangheta, oltre all’Italia, coinvolge altri 11 Paesi: Argentina, Australia, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Spagna, Svizzera, Stati Uniti d’America, Uruguay.

Il progetto

Prevenzione e contrasto del crimine, tramite lo scambio di competenze specialistiche, intelligence e migliori prassi. Questi gli obiettivi del progetto che – si legge nel report – «si propone di aumentare la consapevolezza dei pericoli, la conoscenza della ‘ndrangheta e del suo modus operandi con l’obiettivo di agevolare l’identificazione di capitali illeciti, nonché la localizzazione e l’arresto di pericolosi latitanti». A tale scopo, sono state costituite in tutti i Paesi partner strutture investigative dedicate alla lotta alla ’ndrangheta. L’Italia ha costituito un hub, presso la Direzione Centrale della Polizia Criminale la cui componente di livello strategico coinvolge i vertici delle Forze di polizia, della Direzione Investigativa Antimafia e della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga, con il supporto della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. «La componente operativa, a composizione interforze, è in grado di comunicare su tutti i canali di cooperazione internazionale di polizia (Interpol, Europol e S.I.Re.N.E.), di avere accesso a tutte le banche dati di polizia nazionali e internazionali e di dialogare direttamente con gli uffici centrali delle Forze di polizia dedicati alla lotta contro la criminalità organizzata e con le Unità nazionali I-CAN dei Paesi aderenti al progetto».

Dal 2020 catturati 8 latitanti con I-Can

Un’attività che ha consentito di localizzare e catturare dal 2020 otto latitanti di ‘ndrangheta inseriti negli elenchi di “massima pericolosità” e “pericolosi” del G.I.I.R.L.. Nello specifico, le operazioni hanno coinvolto 4 nazioni, con 4 arresti in Spagna, 2 in Brasile, 1 in Portogallo e 1 in Francia.
Tra i latitanti di ‘ndrangheta spiccano i nomi di: Giuseppe Romeo, destinatario del Mandato di Arresto Europeo, inserito nell’elenco dei latitanti “pericolosi”, rintracciato e tratto in arresto in Spagna l’11 marzo 2021, estradato in Italia il 14 maggio 2021; Francesco Pelle, destinatario del Mandato di Arresto Europeo, inserito nell’elenco dei latitanti di “massima pericolosità del programma speciale di ricerca”, rintracciato e tratto in arresto in Portogallo il 29 marzo 2021, estradato in Italia il 24 settembre 2021; Pasquino Vincenzo, inserito nell’elenco dei latitanti “pericolosi”, rintracciato e tratto in arresto in Brasile il 24 maggio 2021; Rocco Morabito, inserito nell’elenco dei latitanti di “massima pericolosità del programma speciale di ricerca”, rintracciato e tratto in arresto in Brasile il 24 maggio 2021, estradato in Italia il 6 luglio 2022; Domenico Paviglianiti, inserito nell’elenco dei latitanti “pericolosi” rintracciato e tratto in arresto in Spagna il 3 agosto 2021, estradato in Italia il 1 ottobre 2021; Vittorio Raso, destinatario del Mandato di Arresto Europeo, inserito nell’elenco dei latitanti “pericolosi”, rintracciato e tratto in arresto in Spagna il 22 giugno 2022, estradato in Italia l’11 agosto 2022; Mario Palamara, inserito nell’elenco dei latitanti “pericolosi” rintracciato e tratto in arresto in Spagna l’11 ottobre 2022, estradato in Italia il 28 novembre 2022; Edgardo Greco, inserito nell’elenco dei latitanti “pericolosi” rintracciato e tratto in arresto in Francia il 2 febbraio 2023. (m.ripolo@corrierecal.it)

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