LAMEZIA TERME La centralità della Calabria nello scacchiere nazionale del partito, il riconoscimento di una leadership di Roberto Occhiuto per come emerge da una lettura in controluce dell’andamento dei lavori congressuali, la doppia sfida, una nell’ambito del centrodestra e l’altra – legata comunque alla prima – di carattere prettamente elettorale. Il congresso nazionale di Forza Italia, il primo senza Silvio Berlusconi, consegna diversi spunti di riflessione e diversi livelli di analisi agli osservatori politici, che puntano l’attenzione soprattutto sull’elezione di Occhiuto tra i vice del confermatissimo segretario Antonio Tajani. Un’elezione, quella di Occhiuto, ampiamente scontata alla vigilia in virtù di un accordo ai massimi livelli di Forza Italia ma che pure ha rappresentato, nelle modalità con cui è avvenuta, il momento politico forse più significativo del congresso azzurro. Come ha affermato ai microfoni di Danilo Monteleone per il Corriere della Calabria, Occhiuto, indicato anche da testate come il “Corriere della Sera” come favorito per diventare il più vice tra i vice, cioè il numero 2 del partito, avrebbe voluto che si votasse per i vicesegretari, dicendosi comunque poi d’accordo con il metodo dell’acclamazione alla fine adottato dai vertici di Forza Italia. Secondo una prima interpretazione, quello dell’acclamazione sarebbe stato un modo per bloccare l’ascesa di Occhiuto e di preservare la guida di Tajani da una presenza scomoda se non ingombrante ma un’altra interpretazione ribalta questa lettura ritenendo che la scelta di non procedere al voto in realtà sottintenderebbe (e confermerebbe) il peso nazionale della figura di Occhiuto, evidentemente temuto anche per la sua capacità di attrarre consensi pure da forzisti di regioni diverse da quelle meridionali. E comunque sul piano politico in tanti hanno fatto presente che alla fine i “custodi” della linea politica di Forza Italia, nel corso della due giorni congressuali, sono stati proprio gli stessi Tajani e Occhiuto, con il loro insistere sul tasto del posizionamento di Forza Italia “nell’enorme spazio” che c’è tra Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e il Pd non moderato di Elly Schlein e nell’identità di Forza Italia come soggetto alleato con la destra di FdI e della Lega ma anche autonomo e ben distinto sul piano dei valori. E sotto questo aspetto Occhiuto – spiegano altri analisti – si è quasi assunto il ruolo di “centravanti di sfondamento” nell’attacco (elettorale) alla Lega, vista dagli azzurri come la vera competitor nella conquista dei consensi all’interno del centrodestra e in vista delle prossime Europee.
Del resto, il terreno di scontro tra forzisti e salviniani sembra proprio la Calabria, laddove Forza Italia ha la sua cassaforte e roccaforte, con la massiccia campagna acquisti messa in campo per conto di Salvini dal sottosegretario Claudio Durigon e con la candidatura dell’ex azzurro Aldo Patriciello nel collegio Sud e con le contromosse attuate da Forza Italia con l’asse Tajani-Occhiuto-Franco Cannizzaro. Non a caso in Calabria è stata riaperta, con la benedizione del ministro di Fi Paolo Zangrillo, la Scuola di pubblica amministrazione e non a caso in Calabria, in estate, Tajani porterà il G7 dell’export e del commercio mondiale a Villa San Giovanni. E se sul Ponte sullo Stretto c’è una sostanziale convergenza, tra Lega e Forza Italia però non mancano scintille su altri dossier che vedono comunque la Calabria al centro, come l’autonomia differenziata. L’ultimo botta e risposta tra Occhiuto e alcuni esponenti di spicco del Carroccio calabrese è abbastanza indicativo. E indicativo anche del clima elettorale “caldo” che già si sta profilando, con l’orizzonte delle Europee e anche delle Amministrative. Il congresso di Forza Italia sotto questo aspetto è uno spartiacque, perché lancia ora gli azzurri nella campagna per il voto. Soprattutto gli azzurri di Calabria, chiamati a un surplus di impegno proprio perché per Forza Italia la difesa della trincea calabra significa la difesa, e se possibile, la controffensiva sull’intera scala nazionale. La prossima partita sarà quella delle candidature alle Europee: nel collegio Sud l’uomo forte è l’europarlamentare Fulvio Martusciello, alleato di Occhiuto nella fase congressuale e sostenuto dal partito regionale nella corsa per Strasburgo. Tra i “papabili” candidati che Forza Italia metterà a disposizione al momento si fanno diversi nomi, come quelli di Rosaria Succurro, vicinissima al governatore calabrese, e Giusi Princi, vicinissima a Cannizzaro. Occhiuto ha già due volte escluso ogni possibilità di una sua candidatura ma lui come tutto il gruppo dirigente – da Cannizzaro allo stesso assessore regionale Gianluca Gallo – sono già stati precettati a livello di impegno in campagna elettorale per la “madre di tutte le battaglie” di Forza Italia, quella vera del dopo Berlusconi, E i giochi, per quanto riguarda le candidature, in realtà sono ancora tutti aperti. Perché quella delle Europee sarà una grande sfida, come ha evidenziato la presidente dell’Europarlamentare ed esponente di punta del Ppe Roberto Metsola quando dal palco del congresso azzurro ha ricordato di aver di recente fatto tappa «nel vostro meraviglio Sud» e in Calabria ringraziando tra gli altri il «caro presidente Occhiuto». Anche questo un segnale. (a.cantisani@corrierecal.it)
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