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Viabilità, sanità, ambiente. L’appello dei sindaci della Locride: «Vogliamo avere pari dignità»

I primi cittadini chiedono al prefetto l’istituzione di un tavolo tecnico permanente: «Venga riconosciuta la strategicità del nostro territorio»

Pubblicato il: 26/02/2024 – 15:58
di Mariateresa Ripolo
Viabilità, sanità, ambiente. L’appello dei sindaci della Locride: «Vogliamo avere pari dignità»

SIDERNO Problematiche che affliggono il comprensorio della Locride quali viabilità, carenza di infrastrutture, sanità, sia in termini di servizi centrali e sia territoriali, l’ambiente e la salvaguardia dello stesso dal dissesto idrogeologico costiero e montano, «causa di ulteriori rischi quale la perdita di un importante patrimonio edilizio e lo spopolamento». E ancora, le problematiche che affliggono le aree interne, acuite dalla carenza di servizi quali scuole, guardie mediche, professionisti sanitari, uffici pubblici, «pericoli reali per la sopravvivenza delle popolazioni di questi centri». E’ lungo l’elenco delle problematiche e delle emergenze che i sindaci dei 42 Comuni della Locride pongono all’attenzione del prefetto di Reggio Calabria Clara Vaccaro in una relazione redatta dai primi cittadini e consegnata nel corso di un incontro conoscitivo con il neoprefetto avvenuto questa mattina a Siderno. La richiesta è precisa: «Chiediamo che nella rivalutazione complessiva della viabilità calabrese si riconosca pertanto la strategicità del nostro territorio quale “ponte” dal Mediterraneo al resto d’Italia».
«Nessun territorio, nessuna comunità può realmente progredire e avere occasioni di sviluppo e di crescita sociale ed economica se non ha le infrastrutture indispensabili per garantire i normali collegamenti tra i diversi centri e tra questi e le zone centrali della nostra Città metropolitana e della Regione o del resto d’Italia», affermano i primi cittadini, che aggiungono: «Per questo motivo riteniamo che la questione sia strategica e soprattutto vada affrontata con la giusta determinazione e trasparente volontà politica ed amministrativa da parte dei Governi sovra comunali. Dopo decenni di promesse, di opere incompiute e della imposizione della “scelta” o, meglio, sulla base del non si può avere tutto – quindi dovete scegliere questa o quella opera – è il momento di avere pari dignità, rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini come ci indicano gli artt. 2 e 3 della nostra Carta Costituzionale».

Carenze infrastrutturali

Tra i temi centrali le infrastrutture, prima tra tutte la Statale 106 Jonica nel tratto Locri-Palizzi per la quale non esiste né la progettazione e né le risorse economiche, la trasversale Bovalino-Bagnara come altra arteria di grande comunicazione – eterna incompiuta -, il raddoppio della Galleria della Limina sulla SGC Jonio-Tirreno, le strade provinciali che collegano i centri costieri a quelli pre-aspromontani o aspromontani e delle Serre (come le S.P. 9 ma anche le S.P. 1, 2 e 5) «sono priorità ineludibili, sia dal punto di vista della mobilità ma soprattutto dal punto di vista del progresso sociale delle nostre comunità. A causa di queste infrastrutture pericolose e inadeguate, interrotte o addirittura mancanti ogni possibilità di crescita ci è quasi preclusa e si condannano i nostri territori e i nostri Comuni anche all’isolamento o peggio ancora allo spopolamento». Carenze che ricadono inevitabilmente sulle attività e sui cittadini. «Le attività produttive, agricole, commerciali o imprenditoriali medio-piccole soffrono di questa situazione e per poter concorrere nel mercato fanno più fatica delle altre realtà d’Italia o anche di altre zone della medesima area metropolitana o regionale», aggiungono i primi cittadini, che menzionano anche la realizzazione del nuovo Tribunale di Locri, i cui lavoro sono fermi da anni: «Un tema che ci preme evidenziarle per l’importante impatto che avrebbe per ribadire la presenza dello Stato. La Locride attualmente soffre più di ogni altra zona del territorio reggino della mancanza di una tangibile e seria attività di programmazione e di attuazione di lavori».

Sanità

All’attenzione del prefetto poi anche la questione sanitaria con particolare attenzione a strutture come l’Ospedale di Locri, la Casa della Salute di Siderno, le Case di Comunità, l’Ospedale di Comunità di Gerace, che – scrivono i sindaci – «rappresentano strutture, alcune già esistenti e mal funzionanti, che nell’ambito della riforma del Servizio sanitario Nazionale prevista dopo l’emergenza pandemica, dovranno essere realizzate sui nostri territori. Confidiamo che queste strutture vengano al più presto costruite e/o riqualificate, ma soprattutto vogliamo che ci sia un loro adeguato funzionamento, perché i nostri concittadini spesso non hanno servizi territoriali e quelli centrali, ai quali sono costretti a rivolgersi, sono anche carenti o comunque stentano a mettersi al pari di quelli di altre zone di questa Regione. Quando parliamo di servizi sanitari e socio-assistenziali non possiamo che menzionare la carenza in tutti i Comuni di medici di famiglia e di pediatri di libera scelta o ancora dei Consultori familiari o la mancanza di strutture per la cura e la gestione delle patologie mentali, con tutte le conseguenze negative e deprecabili che possiamo immaginare. E ciò, se si analizza nel contesto già accennato della carenza di infrastrutture viarie, determina soprattutto per i centri interni, piccoli o medi, un problema sociale e di dignità umana che non può essere sottovalutato. Per questi raggiungere altri centri, eventualmente provvisti di tali professionisti o servizi, diventa un’impresa quasi impossibile».

Ambiente: erosione costiera e dissesto idrogeologico

Altra problematica è la tutela dell’ambiente e la salvaguardia del suolo dall’erosione costiera e dal dissesto idrogeologico dei territori collinari e montani. «Molteplici sono le difficoltà nelle comunità che rendono spesso impraticabili la percorribilità di strade o l’utilizzo di intere aree mettendo in pericolo anche le vite umane. Durante i periodi estivi dal 2021 fino alla scorsa estate il nostro patrimonio collinare e montano sia dell’Aspromonte e delle Pre-Serre (il nostro è un territorio vasto e che si sviluppa in senso longitudinale – a sud e nella zona centrale è incastonato nel Parco Nazionale d’Aspromonte e a Nord raggiunge le Pre-Serre confinando con le zone del Vibonese e del Catanzarese) è stato oggetto di ripetuti e incontrollati episodi di incendio che lo hanno pressoché devastato, con conseguenze drammatiche per le precarie condizioni economiche di aziende agricole, zootecniche e di silvicoltura». A ciò «si aggiunge anche il dissesto idrogeologico che è causa di ulteriori rischi quale la perdita di un importante patrimonio edilizio e lo spopolamento. Quest’ultimo è l’elemento più preoccupante per i nostri paesi collinari e montani in quanto è causa della perdita di importanti risorse storiche, di tradizioni popolari e culturali e di intere comunità.
Ancora, le nostre coste che si snodano per oltre 90 chilometri, da Monasterace a Capo Spartivento, costituiscono la c.d. Costa dei Gelsomini che è una delle zone costiere più affascinanti d’Italia. Sono anche queste un patrimonio incontaminato da tutelare e preservare per la vivibilità dei nostri centri costieri, ma soprattutto da valorizzare al fine di incentivare lo sviluppo turistico della Locride».

Promozione culturale

Focus infine sulla promozione culturale e dell’immagine di un territorio ricco di storia. «Le tantissime iniziative culturali e di promozione delle bellezze storiche, artistiche, architettoniche e naturali sono indispensabili – scrivono i sindaci – per la crescita della Locride e vogliamo farle diventare elemento portante del necessario cambiamento culturale». «Questa terra – aggiungono i primi cittadini – lo sappiamo deve affrontare da sempre un problema legato alla diffusione della ‘ndrangheta, noi Sindaci insieme alla stragrande maggioranza delle nostre comunità siamo impegnati in questa lotta e vogliamo continuare a condurla accanto alle Istituzioni e alle Forze dell’Ordine, ma siamo convinti che, dopo la fase di repressione, l’azione più decisiva possa e, anzi debba, essere la promozione di una immagine diversa della Locride. Solo così la Locride può divenire una meta da raggiungere e non da evitare. Con iniziative specifiche, in questo campo, si potrebbero creare occasioni di sviluppo, di occupazione e di progresso culturale per le nostre comunità, consentendo loro di mostrare, vivere e valorizzare al meglio le bellezze che custodiscono. «Nella Locride – rimarcano – i tagli alla scuola, magari con l’accorpamento o il dimensionamento scolastico, hanno un impatto ben più rilevante che in qualsiasi altra parte dell’Italia».

La richiesta di un tavolo permanente

E infine da parte dei sindaci la richiesta dell’istituzione di un Tavolo tecnico permanente per la Locride, il quale «rappresenterebbe un modo per consolidare la collaborazione e la sinergia tra le Istituzioni con il compito di affrontare, discutere e giungere alla risoluzione delle problematiche più cogenti o promuovere lo sviluppo culturale e socio-economico della Locride coinvolgendo di volta in volta, nel caso in cui si ravvisasse la necessità, altri rappresentanti istituzionali».

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