VIBO VALENTIA Ondata di solidarietà da parte di politica, istituzioni e società civile nei confronti del vescovo di Mileto Attilio Nostro, dopo la notizia del rinvenimento di un bossolo all’interno della sua curia. Un atto intimidatorio che segue quelli ai parroci di Cessaniti e a Romina Candela dell’associazione Crisalide. «Esprimo la mia vicinanza al vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea mons. Attilio Nostro, che nel corso della celebrazione della messa per il santo patrono di Vibo Valentia San Leoluca, ha reso noto un grave atto intimidatorio di cui è stato fatto oggetto, l’invio di un bossolo nella sede della Curia». Lo afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro. «Sono certa che le forze dell’ordine e la magistratura non risparmieranno impegno per fare luce al più presto su questo episodio, così come sulla preoccupante sequenza di atti intimidatori e aggressioni nei confronti di sacerdoti della Diocesi vibonese. Condivido l’appello del vescovo affinché la comunità non si lasci scoraggiare e non ceda alle logiche di violenza e prevaricazione che questi gesti rappresentano».
«L’atto intimidatorio perpetrato nei confronti del Vescovo monsignor Attilio Nostro, dopo quello subito da alcuni sacerdoti di Cessaniti unitamente ad altri fenomeni di criminalità e violenza registratesi nel territorio Vibonese, dimostrano chiaramente che non bisogna affatto abbassare la guardia. Occorre, anzi, reagire e sollecitare a tutti i livelli azioni coerenti per garantire incolumità e sicurezza». È il messaggio di solidarietà del consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti, che annuncia la sua presenza alla manifestazione che si terrà domani a Cessaniti. «Dopo anni di politiche di abbandono che hanno portato allo smantellamento dei servizi essenziali spesso, purtroppo, prevale il linguaggio della paura da parte della collettività ormai sfiduciata. In tale direzione trovo emblematiche e preoccupanti le affermazioni del Procuratore Dott Camillo Falvo, il quale riferisce in merito alle numerose commissioni d’accesso, comuni sciolti e interdittive antimafia, come Vibo per troppo tempo sia stata trascurata dall’azione dello Stato, delle Forze dell’ordine e della Magistratura. Un monito che deve far riflettere l’intera comunità vibonese e che dimostra come l’encomiabile lavoro delle sole Forze dell’ordine e della Magistratura non sia sufficiente per invertire la rotta. Bisogna garantire sempre di più da parte dello Stato il presidio del territorio come elemento imprescindibile e fondamentale per rafforzare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Anche a sostegno di tale ragione sarò presente alla Manifestazione di Cessaniti indetta per domani sera».
Arriva anche la solidarietà del circolo provinciale del Partito Democratico vibonese, con le parole del segretario Giovanni Di Bartolo. «I gravi atti intimidatori – si legge indirizzati a monsignor Attilio Nostro, Vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, don Francesco Pontoriero, parroco di Cessaniti, e don Felice Palamara, parroco di Pannaconi, offendono profondamente e minacciano l’intera comunità vibonese. Ormai da mesi si registrano episodi intollerabili e tutt’altro che isolati, segno inequivocabile di una aggressione criminale che insidia il tessuto sociale ed economico del territorio provinciale. Sosteniamo l’azione delle autorità di pubblica sicurezza e delle forze dell’ordine, certi dell’impegno quotidiano profuso per garantire la libertà e la sicurezza delle nostre comunità. Sabato 2 marzo saremo a Cessaniti per partecipare alla fiaccolata silenziosa al fine di manifestare la nostra vicinanza e solidarietà e rinnovare il nostro impegno insieme a quanti – così come la Chiesa – credono nei valori irrinunciabili di convivenza civile e legalità».
«Esprimo massima solidarietà al vescovo della diocesi di Mileto Attilio Nostro, ed ai sacerdoti che negli ultimi giorni sono stati colpiti da atti intimidatori. È davvero intollerabile quanto sta accadendo in provincia di Vibo Valentia, dove sono numerosi ormai gli episodi criminali in danno di uomini di fede». Lo dichiara in una nota il presidente della commissione bilancio della Camera, on. Giuseppe Mangialavori, che aggiunge: «Bisogna accogliere l’invito del procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, a stare vicini ai nostri sacerdoti e denunciare episodi simili. Sono certo che le forze dell’ordine e la magistratura riusciranno presto ad individuare i responsabili ed assicurarli alla giustizia».
«Stiamo assistendo a un preoccupante aumento degli atti di violenza e intimidazione rivolti alle istituzioni religiose del nostro territorio. Gli avvenimenti recenti nella piccola comunità di Cessaniti e, più di recente, presso la sede della Curia dove è stato recapitato un proiettile indirizzato al vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, sono estremamente allarmanti. Condividendo l’appello dello stesso vescovo a non lasciarsi scoraggiare e a non cedere alle logiche di violenza e sopraffazione rappresentate da tali atti, confidiamo che le forze dell’ordine e la magistratura possano chiarire tempestivamente i fatti. A nome della segreteria provinciale della Cisal, esprimo la più profonda solidarietà». Queste sono le parole del segretario provinciale della Cisal, Vitaliano Papillo, riportate in una nota ufficiale.
«Un imbarbarimento del vivere civile da condannare, che testimonia una deriva sociale e civile sulla quale riflettere in maniera seria e approfondita». Lo afferma Francesco De Nisi, consigliere regionale e segretario di Azione in Calabria, esprimendo solidarietà personale ed istituzionale a monsignor Attilio Nostro. «Un gesto inquietante – aggiunge De Nisi – che segue alle intimidazioni ai danni dei parroci di Cessaniti, don Felice Palamara e don Francesco Pontoriero, che sicuramente non inciderà sulla missione evangelizzatrice della Chiesa in territori difficili e di frontiera, nei quali operare non è mai facile».De Nisi, nel ribadire la sua vicinanza ai pastori della Chiesa Vibonese, conclude facendo «affidamento sull’operato delle forze dell’ordine per risalire ai colpevoli» e invita «i cittadini onesti e tutte le istituzioni a promuovere azioni di sostegno per arginare fenomeni di devianza che, nonostante tutto, in Calabria non vinceranno».
Vicinanza anche dal deputato del Movimento 5 Stelle Riccardo Tucci. «Sono vicino a sua eccellenza il vescovo Attilio Nostro della diocesi di Mileto-Tropea- Nicotera, per la vile intimidazione subita nei giorni scorsi. Ignoti gli avrebbero recapitato un proiettile d’arma da fuoco nella buca della posta. Si disconoscono, al momento, i motivi del gesto. Quest’ultimo episodio si aggiunge a quelli messi in atto nei giorni scorsi a danno dei sacerdoti di Cessaniti e Pannaconi don Francesco Pontoriero e don Felice Palamara. La chiesa è sotto attacco e mai nella storia della diocesi si è vista una cosa del genere, così grave, sfrontata e spregiudicata. Confido nell’operato delle forze dell’ordine affinché facciano piena luce su quanto successo, assicurando alla giustizia l’autore, o gli autori, di questi esecrabili gesti».
«Dopo le intimidazioni ai danni dei parroci di Cessaniti, don Felice Palamara e don Francesco Pontoriero, dei giorni scorsi, apprendiamo che un grave avvertimento è stato inviato anche al vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Attilio Nostro.
Nell’esprimere solidarietà e vicinanza al vescovo Nostro e ai parroci vittime di queste intimidazioni, condanniamo con fermezza questo vile attacco alla comunità ecclesiale calabrese, nella convinzione che la magistratura e le forze inquirenti sapranno assicurare alla giustizia gli autori di tali gesti criminali, che tendono a colpire e mortificare anche la società civile calabrese». Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.
«Ritengo sia estremamente preoccupante, e da non sottovalutare per nessuna ragione, quanto sta avvenendo nella provincia di Vibo Valentia. Non passa giorno che non arrivi notizia della recrudescenza di fenomeni intimidatori, aggressioni e minacce ai danni di chi è più esposto sul fronte professionale, sociale e perfino religioso. Medici, infermieri, operatori culturali, uomini di Chiesa, sembrano essere divenuti ormai il facile bersaglio di chi tenta biecamente di sovvertire le regole della democrazia e della partecipazione alla vita pubblica». È quanto dichiara in un comunicato stampa il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del gruppo misto – Liberamente progressisti. Che aggiunge: «Ultima in ordine di tempo la vile intimidazione all’indirizzo del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, cui è stato recapitato un proiettile. Tale ignobile gesto è da rigettare con sdegno e tutta la società civile vibonese è chiamata ora a fare fronte comune per respingere ogni tentativo di sopraffazione e minaccia. A monsignor Nostro e a tutti i sacerdoti destinatari di atti intimidatori giunga la mia più aperta e solidale vicinanza».
In una «Lettera aperta alla comunità del vibonese», il direttivo e i soci tutti di Archeoclub d’Italia sede di Vibo Valentia affermano: «E’ con dolore e pena infinita che scriviamo questa lettera aperta per comunicare a tutti il nostro sdegno e il nostro orrore di fronte ai recenti atti indimidatori messi in campo da forze insane che dominano nella provincia di Vibo Valentia e che la hanno trasformata nel luogo della barbarie più atroce. Particolarmente grave è che quello che è accaduto nel comune di Cessaniti, dove le minacce e le intimidazioni hanno interessato l’operatrice culturale Romina Candela, il Commissario prefettizio del comune Dott. Sergio Raimondo, il Parroco di Cessaniti Don Francesco Pontoriero e il Parroco di Pannaconi Don Felice Palamara, per arrivare poi al Vescovo di Mileto S .E. Monignor Attilio Nostro con lettere minatorie e l’invio di proiettili. Noi siamo molto colpiti da quanto accaduto e, soprattutto, vogliamo qui ricordare i nostri rapporti con S. E. Il Vescovo e Don Felice Palamara, i quali sono stati a fianco a noi nel progetto che stiamo portando avanti di diffusione dell’ulivo bianco, l’ulivo della Madonna che stato piantato qualche anno fa anche nel piccolo giardino adiacente la chiesa di San Nicola di Pannaconi. L’ulivo è da sempre simbolo di pace, ma lo è ancor di più questo ulivo della Madonna simbolo di incontro. Non vogliamo entrare nel merito dei fatti e delle responsabilità, questo sarà compito della magistratura, ma intendiamo attraverso questa lettera esprimere la nostra piena e totale solidarietà a coloro che sono stati coinvolti nelle minacce e nelle intimidazioni. E, soprattutto, invitiamo tutti gli abitanti della provincia di Vibo Valentia sia ad aderire in massa alla fiaccolata silenziosa di domani sabato 2 marzo alle 18 sia ad affollare le chiese di Cessaniti e frazioni per dare sostegno morale e materiale ai parroci coinvolti. Uomini e donne di ogni fede, atei, agnostici andiamo tutti (magari con un cartello sono musulmano, sono evangelico, sono ateo) a Cessaniti e/o a Pannaconi per dire il nostro no alla barbarie distruttiva della criminalità e ai metodi mafiosi messi in atto ai danni di persone oneste e perbene che da sempre si impegnano per il bene della comunità».
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