ROMA «Vediamo quale può essere la formula. C’è già la commissione Antimafia che può lavorare. Andiamo avanti, poi se si può fare commissione inchiesta va benissimo. Io ho molta fiducia nella commissione antimafia. Ora c’è la magistratura, io credo che Cantone e il procuratore antimafia possano già dirci molto». Lo ha affermato il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani rispondendo a chi gli chiedeva come valuta la proposta del collega ministro Carlo Nordio di istituire una commissione d’inchiesta sul dossieraggio vale a dire i presunti accessi abusivi alle banche dati della Direzione Nazionale Antimafia per i quali sono indagati a Perugia, tra gli altri, il finanziere Pasquale Striano e il magistrato Antonio Laudati. «Chi è il regista, il grande fratello? Politica, finanza, stranieri? A cosa serviva?» Striano, ha aggiunto Tajani secondo quanto riporta l’Agi, «ha lavorato tanti anni in Calabria con Cafiero De Raho, mi auguro che Cafiero De Raho sappia spiegare cosa accaduto».
«Contrariamente a quanto affermato dal ministro Tajani oggi, Federico Cafiero De Raho non ha mai lavorato con Pasquale Striano negli anni del suo incarico come Procuratore capo di Reggio Calabria. Peraltro, dallo stesso status di servizio di Striano riportato dal procuratore Melillo nella sua audizione in Antimafia, non risulta nemmeno che Striano abbia prestato servizio a Reggio Calabria». Lo precisa in una nota l’ufficio stampa del Movimento 5 Stelle.
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