ROMA «E’ da stupidi dire no» al Ponte sullo Stretto. Lo ha detto il presidente e della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ospite di “Tg4 Diario del giorno” su Rete4 insieme al governatore siciliano Renato Schifani e all’ad della Società Stretto Pietro Ciucci. Secondo Occhiuto «ci sono due modi di intendere il Paese e il futuro del Paese. C’è il modo di chi è ambizioso e vuole dimostrare al mondo che l’Italia è capace di grandi opere di ingegneria che tutti quanti verrebbero a visitare, rendendo il Ponte sullo Stretto un grande attrattore turistico e di sviluppo per l’Italia, e per Calabria e Sicilia; e poi c’è il modo di pensare di chi è contro sempre, di chi è contro a prescindere, di chi è contro a qualsiasi cosa”. Il Ponte è anche un attrattore straordinario di investimenti. Grazie al Ponte la mia regione e ha ottenuto 3 miliardi per la Statale 106 e 900 milioni per un tratto dell’autostrada, e non sono risorse del Pnrr ma risorse del bilancio dello Stato, risorse che mai sono state investite in Calabria. Il Ponte avrà la stessa funzione che a suo tempo ha avuto l’Autostrada del Sole: c’erano anche allora i benaltristi, quelli che dicevano “ecco fanno autostrada ma mancano le strade” ma poi grazie all’autostrada furono fatte anche le strade. Noi – ha aggiunto il governatore Occhiuto – abbiamo l’obbligo di sostenere questo investimento, io e il presidente della Sicilia Schifani, che ringrazio per l’opera incisiva che sta mettendo in campo, dimostriamo che il nostro Paese è un grande paese, ambizioso e fa le cose per bene. Il percorso per la progettazione esecutiva non si trascura nulla, e le osservazioni del Comitato scientifico sono quelle che tipicamente si fanno per un progetto così complesso. E questo – ha sostenuto Occhiuto – dimostra che si fanno le cose seriamente».
«Faccio un appello a tutti, al di là delle sensibilità politiche, l’appello – ha proseguito Occhiuto – a voler bene all’Italia e a Mezzogiorno perché questa opera avrà un impatto notevole per lo sviluppo di queste regioni, che è un problema che dovrebbe riguardare tutto il Paese. In Calabria abbiamo il porto più importante d’Italia, quello di Gioia Tauro, e il Mediterraneo sta diventando sempre più importante come hub dell’Italia e dell’Europa e un investimento in questa area dimostrerebbe che lo Stato considera strategica questa area. Il Ponte poi non è solo un’opera pubblica perché cambia anche il paradigma dello sviluppo della Calabria e della Sicilia: io e Schifani dovremmo fare insieme piani di attrazione degli investimenti, pensate – ha aggiunto il presidente della Regione Calabria – a una galleria di imprese che si installano in questa area per un’opera mondiale come questa. È da stupidi dire no al Ponte, è da persone poco ambiziose, e soprattutto da persone che non vogliono bene all’Italia e al suo futuro».
A sua volta il presidente della Regione Sicilia Schifani ha osservato: «Il dibattito sul Ponte di Messina si basa esclusivamente su presunzioni di carattere politico. L’Italia si divide tra la volontà di cambiamento e la volontà di conservazione e a volte questa volontà di conservazione esagera, trincerandosi dietro paure infondate, di scommesse sul futuro progettuale, quasi a volere sottovalutare la nostra capacità progettuale e tecnologica. Non vi è dubbio che il ponte, al di là dell’accelerazione dei tempi di traghettamento ha una funzione strategica europea. Ritengo che sia un fatto squisitamente politico». Schifani ha ricordato la conferenza stampa di Angelo Bonelli che ha fatto un «quadro allarmistico. Quelle dichiarazioni che mi hanno indotto a fare dichiarazioni un po’ forti ma era giusto farlo, se qualcuno tenta in maniera temeraria di impedire questa costruzione, noi ci costituiremo parte civile, nel caso in cui queste attenzioni dovessero essere temerarie sotto il profilo penale». Secondo Schifani «dobbiamo fare sistema come facciamo con il presidente della Calabria Occhiuto, non solo finanziaria ma anche fare squadra per spiegare all’opinione pubblica che ha una sua strategicità».
«Ieri in Parlamento è stato mostrato un parere del Comitato scientifico di cui è stato letto qualche passaggio in senso critico, ma non quello finale in cui si esprimeva un parere favorevole all’unanimità al progetto del Ponte sullo Stretto. Per ogni progetto complesso ci sono delle raccomandazioni, non prescrizioni, che sono la testimonianza di un’attenta analisi che continueremo a fare, in questa fase e in quella della costruzione»: così infine l’ad della Società Stretto di Messina Ciucci. (a. c.)
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