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l’inchiesta

“Glicine-Acheronte”, le motivazioni della Cassazione sul rigetto della richiesta di revoca dei domiciliari a Sculco

L’ex vicepresidente della Provincia di Crotone, coinvolto nell’operazione della Dda, aveva ribadito la propria estraneità ai fatti contestati

Pubblicato il: 19/03/2024 – 19:19
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“Glicine-Acheronte”, le motivazioni della Cassazione sul rigetto della richiesta di revoca dei domiciliari a Sculco

CROTONE Il Riesame a luglio 2023 e poi la Corte di Cassazione a febbraio 2024 hanno confermato l’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari disposti per l’ex vicepresidente della Provincia di Crotone ed ex consigliere regionale Enzo Sculco, 73 anni, indagato nell’inchiesta “Glicine Acheronte” coordinata dalla Dda di Catanzaro. Sculco è accusato di associazione a delinquere, turbativa del procedimento amministrativo, falso materiale e ideologico. Il fondatore del movimento “DemoKratici” e leader politico nel Crotonese, tramite ricorso presentato dai suoi legali, aveva ribadito la totale estraneità ai fatti contestati sostenendo di aver agito sempre nell’interesse della comunità, tesi però non accolta sia dal Tdl e sia dagli Ermellini. Come scrive Gazzetta del Sud, l’indagato «era consapevole di agevolare la cosca Megna di Papanice quando a maggio del 2019 fece sì che il Comune di Crotone affidasse la gestione della fiera mariana alla società “La Rosa Fiere”». Questo un passaggio contenuto nella motivazione con la quale la Cassazione ha rigettato il ricorso che conteneva la richiesta di annullamento dell’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari.
(redazione@corrierecal.it)

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