LAMEZIA TERME Il tema definito «cruciale per il Mezzogiorno e la Calabria», le sollecitazioni rivolte al governatore Roberto Occhiuto e il futuro (molto incerto) dell’Europa. La vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno ha fatto tappa oggi a Lamezia Terme nel corso di un incontro organizzato dalla federazione catanzarese del Partito Democratico, guidata dal segretario Domenico Giampà. Incontro propedeutico alla “conferenza programmatica” della prossima settimana nel corso della quale è annunciata la presenza della segretaria dem Elly Schlein. La sensazione è che il PD in questa fase si giochi molto del prossimo futuro, in vista delle elezioni Europee alle quali si tende e dare una dimensione di secondo piano, ma che saranno invece utili per fornire il polso dell’elettorato calabrese.
Secondo Pina Picierno, parlando ai microfoni del Corriere della Calabria, Giorgia Meloni «ha finalmente gettato via la maschera» e in generale quelli del centrodestra «finalmente si mostrano per quello che sono. Si erano raccontati come patrioti, quelli che volevano tenere il Paese insieme. Scopriamo che invece offrono il Mezzogiorno alla Lega in cambio del loro sostegno, insomma del sostegno alle altre riforme». Picierno si dice convinta che «questo disegno di legge, il dl Calderoli, peggiorerà la quotidianità dei nostri cittadini, delle donne, dei giovani, degli anziani». «Con questa legge – dice – nascere ad esempio a Lamezia significherà avere diritti diversi garanzie diverse da un cittadino che nasce a Milano o Torino e tutto questo è insopportabile, è ingiustificabile ed è per questo che noi siamo qui oggi per parlarne, per aumentare la consapevolezza ma anche per mettere in campo la nostra lotta per opporci a questo disegno scellerato».
Picierno, sulla linea di quanto ha già fatto il senatore e segretario regionale del Pd, Nicola Irto, esorta il governatore Occhiuto a «trovare la forza e la voglia di alzare la voce nell’interesse di questo territorio, di difendere i cittadini calabresi e le cittadine calabresi da questa deriva molto pericolosa».
Secondo Picierno, Occhiuto «per una ragione di consenso e quindi per una ragione di opportunità dice di essere contrato. Anch’io ho letto, visto degli accenti critici rispetto al disegno dell’autonomia differenziata, poi però il suo partito vota e lo sostiene, perché questo è accaduto in Consiglio dei Ministri, questo è accaduto ovunque. Quindi vedremo se poi alle parole di Occhiuto seguiranno i fatti». «Approfitto dunque per lanciare ancora una volta un appello a lui: abbia coraggio e dica parole forti, non solo di comodo, non solo di convenienza».
Aspetto tutt’altro che banale e meno importante è il futuro dell’Europa. Tutto si gioca al voto, ma è impossibile non tenere conto di quanto sta avvenendo negli ultimi due anni e quanto sia diverso lo scenario rispetto all’ultima tornata elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo.
«Il mondo sta cambiando in maniera molto veloce e queste elezioni – ha sottolineato Picierno – anche se si dice sempre che saranno importanti, queste lo saranno per davvero, perché il mondo è cambiato in maniera molto rapida, dall’invasione criminale di Putin in Ucraina, alla sfida che tutti i regimi illiberali lanciano alle nostre democrazie liberali, ai sistemi, alle regole che noi insieme ci siamo dati, è sempre più evidente e più esposta». E allora per reagire a queste sfide «abbiamo bisogno di un’Europa forte, che sia presente e capace di avere quella forza che ora possiede soltanto potenzialmente. Come si fa a dare all’Europa una forza politica concreta? Andando avanti nel processo di integrazione e rendendo la prossima legislatura una legislatura costituente che significa modificare i trattati, superare il diritto di veto, dotarci di un esercito e di una difesa comune, e poi di una politica estera degna di questo nome. Ecco, questo è quello che ci si gioca alle prossime elezioni Europee e, come sempre ricordo, al di là dei legittimi convincimenti e delle differenze politiche, il voto rimane lo strumento più prezioso che noi abbiamo per difendere le nostre democrazie». (g.curcio@corrierecal.it)
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