ROMA La competitività dell’agricoltura è una partita sempre più globale, lo ribadisce il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a margine dell’assemblea invernale della Confederazione a Palazzo della Cancelleria, parlando di come gli scenari internazionali stiano condizionando l’agricoltura italiana ed europea e di quali siano le prospettive. «La nostra richiesta sulla manovra finanziaria è che ci sia un segnale di attenzione da parte del Governo, soprattutto sulle emergenze che il settore agricolo sta vivendo, di origine prevalentemente sanitaria dei nostri allevamenti». «La peste suina – spiega – attacca una filiera che vale il 2% del Pil nazionale, perché la filiera è della salumeria italiana. Spero che in assestamento della legge di bilancio, quindi in fase di emendamento, il Governo possa trovare delle risorse. Non si tratta di trovare coperture, qui si tratta di giocarci il futuro di un settore fondamentale. L’agricoltura è fondamentale sia per gli approvvigionamenti energetici sia per la sicurezza alimentare».
Sul Mercosur «noi siamo per un no chiaro, netto, soprattutto in un quadro europeo. L’agricoltura italiana è all’interno di una visione europea. Probabilmente a livello italiano potremmo avere alcuni vantaggi da questo accordo, se pensiamo alle produzioni di vino, di olio d’oliva e di formaggi, ma dall’altra parte dobbiamo considerare che l’ingresso oggi sul territorio europeo di prodotti la cui competitività è nettamente superiore rispetto a quella europea, questo porterà sicuramente un beneficio ai consumatori i quali avranno un abbassamento del costo di alcuni prodotti. Però nessuno garantisce sugli standard di sicurezza alimentare», aggiunge il presidente. «E poi l”agricoltura europea sarà costretta ad abbassare probabilmente i prezzi di vendita per poter competere con i prodotti in Sud America», chiosa Giansanti. (redazione@corrierecal.it)
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