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Cacciari: «I partiti non ci sono, la politica è sempre più vuota»

Il filosofo alla Fiera dei Libro Gutenberg a Catanzaro si sofferma sui diversi temi dell’attualità a livello nazionale e internazionale

Pubblicato il: 03/05/2024 – 18:41
Cacciari: «I partiti non ci sono, la politica è sempre più vuota»

CATANZARO L’attualità politica, nazionale e internazionale, ma anche il ruolo della filosofia e della storia. Il filosofo Massimo Cacciari incontra gli studenti al liceo classico Galluppi di Catanzaro nell’ambito del profetto della Fiera dei Libro Gutenberg e si sofferma su diversi temi. A partire dalle proteste pro-Palestina che stanno prendendo piede in diverse parti del mondo, Italia compresa: «Negli Stati Uniti – dice Cacciari – c’è stata una repressione del movimento molto sconsiderata da parte di alcuni dirigenti dell’università, in particolare alla Columbia. Ma in Italia c’è un movimento, c’è protesta. Il problema è che questi ragazzi non mirano bene: la loro protesta può dare adito a equivoci, a strumentalizzazioni. Dovrebbero sapere distinguere meglio Israele da Netanyahu, palestinesi da Hamas, cioè dovrebbero operare delle distinzioni perché la protesta sia efficace e perché il maggior numero possibile di persone possa condividerla». Quanto al ruolo della politica in questi processi, per Cacciari il problema è che «i partiti non ci sono, lo dichiarano addirittura che non ci sono. Quando un partito dice “mi presento Giorgia, mi presento Lilli, mi presento Pincopalla”, è come dichiarare che non c’è partito. Si era mai sognato qualcuno di dire adesso “mi presento Pci, vota Berlinguer” oppure anche “Forza Italia vota Berlusconi”? Questa personalizzazione è partita con Berlusconi, chiaramente, ma è andato sempre peggio, sempre peggio. E’ sempre più vuota, perché, mentre bene o male, Berlusconi era un leader, ora, se togli la Meloni… Ed è incredibile che anche la Schlein abbia solo pensato di fare lo stesso».

La “cancel culture”

Il tema della “Cancel culture” o della cultura “woke”: «Sono enormi idiozie. Non è possibile – sostiene Cacciari – cancellare tradizioni, cancellare storie, anche se sono tragiche, ma vanno ricordate, vanno conosciute, non possono essere cancellate. Tu puoi superare soltanto quello che conosci. Se pretendi di cancellare qualcosa, ti ritorna peggio di prima. Così avviene per noi individualmente, come per le culture, come per le civiltà. Quindi devi conoscerlo. La nostra civiltà, la civiltà occidentale, è stata questo. È stata Galileo, è stata Michelangelo, è stata la strage degli indios, la strage degli indiani, i genocidi. La nostra storia è questa e va conosciuta. Senza piangere, senza ridere, ma comprendere».  (redazione@corrierecal.it)

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