ROMA È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale nelle scorse ore l’ordinanza 2/2024 del commissario straordinario alla Peste Suina Africana contenente le misure di applicazione del ‘Piano straordinario di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali e aggiornamento delle azioni strategiche per l’elaborazione dei Piani di eradicazione nelle zone di restrizione da Peste Suina Africana anni 2023-2028’.
«Il piano quinquennale di contenimento del cinghiale assegna degli obiettivi numerici abbastanza stringenti alle Regioni – afferma Vincenzo Caputo, commissario straordinario alla Peste Suina Africana -. In questo momento abbiamo una situazione a macchia di leopardo, ma le Regioni stanno lavorando per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. Ci sono cluster attivi a Reggio Calabria, in Campania, a Roma ed infine nel nord del Paese con una diffusione attuale del virus in Lombardia, Emilia Romagna, Liguria e Piemonte». Caputo, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche ‘Togo Rosati’ in sinergia con le Regioni, la Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali e le Aziende Sanitarie, ha specificato che «con il piano abbiamo istituzionalizzato ed inquadrato con precisione i Gruppi Operativi Territoriali (GOT). Questi gruppi interdisciplinari e intersettoriali formati, a vario titolo e per le proprie competenze, da personale proveniente dagli assessorati alla sanità, all’agricoltura ed ambiente, da agenti della polizia provinciale e dai carabinieri, opereranno in precisi ‘Distretti suinicoli’. Sono stati inoltre formati oltre 15.000 bioregolatori, figure provenienti dal mondo venatorio che, a seguito del conseguimento di una specifica formazione in biosicurezza, andranno ad affiancare le 177 unità delle forze armate che attualmente si occupano del censimento mediante l’utilizzo di droni militari, dell’assistenza logistica, della ricerca delle carcasse e, in determinati casi, di abbattimenti mirati».
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