CATANZARO Tutti i leader nazionali, hanno fatto tappa in Calabria, a parte la premier Giorgia Meloni anche se Fratelli d’Italia ha mobilitato diversi “bomber”, chi prima chi dopo hanno marcato il territorio regionale per la campagna elettorale delle Europee. Chissà se questo schieramento di forze sarà sufficiente a scardinare il trend negativo dell’affluenza alle urne che ormai sistematicamente caratterizza il voto in Calabria, qualunque esso sia, con una particolare accentuazione però proprio per le Europee. Chissà se basterà anche la mobilitazione di diversi esponenti di spicco della politica calabrese, candidati dai partiti proprio per catturare il maggior numero di consensi e per mostrare i muscoli agli avversari, che in un sistema proporzionale come quello che presiede le Europee paradossalmente sembrano più, in prima battuta, gli alleati che non i partiti degli altri schieramenti. Sono interrogativi che diventano di stringente importanza andando a ritroso nel tempo e visionando i dati dell’affluenza dei calabresi alle urne, dati che negli ultimi 10 anni sono persino inferiori al 50% nel senso che al massimo, se proprio va di lusso, solo un calabrese su due si presenta al seggio per esprimere la propria posizione politica: dati, tra l’altro, che spesso relegano la Calabria in fondo alla classifica nazionale. Guardando al 2014 e al 2019, l’impressione è che ai calabresi l’Europa sembra un’entità lontana, e le Europee un esercizio che interessa poco: nel 2014 l’affluenza alle urne nella regione fu di poco superiore al 46% (oltre 11 punti percentuali sotto la media nazionale), e sarebbe stata persino in peggioramento nel 2019, quando i calabresi che andarono a votare per eleggere europarlamenti italiani sono stati addirittura il 44,03% (10 punti percentuali sotto la media nazionale). Una dinamica negativa che la Calabria manifesta anche alle Politiche: nel 2022 votò il 50,68% dei calabresi (la percentuale più bassa in Italia), con un crollo rispetto alla tornata precedente (quasi il 64%). Insomma, è quasi superfluo annotare che la Calabria sia disaffezionata al voto. Ed è probabilmente questo l’incubo e il vero grande nemico che accomuna tutti i partiti, dal centrodestra al centrosinistra passando per il centro. L’ottimismo è la speranza, il pessimismo è la percezione attuale: riusciranno stavolta i partiti a evitare la sconfitta più cocente, l’unica che potrebbe riguardarli tutti? (a. cant.)
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