Tassi di interesse, la Bce annuncia il taglio di 25 punti base
Le modifiche saranno effettive dal 12 giugno. La Calabria tra le regioni con l’importo minore

Il momento tanto atteso è arrivato: la BCE ha annunciato il taglio di 25 punti base confermando le voci che si rincorrevano da settimane. Le modifiche saranno effettive a partire dal 12 giugno, anche se l’Euribor a 1 mese sta già scontando le attese del mercato passando dal 3,85% del 6 maggio al 3,68% dell’ultima rilevazione del 5 giugno. La diminuzione dei tassi di interesse comporterà un abbassamento della rata mensile per i mutui variabili, il cui andamento segue direttamente il costo del denaro essendo indicizzati all’Euribor. Circa le possibili mosse future, la BCE continua a essere molto prudente e ribadisce che le prossime decisioni non saranno vincolate a un particolare percorso, se non quello dettato dai dati inflattivi. Infatti, le ultime proiezioni degli esperti dell’Eurosistema prevedono un aumento dell’inflazione complessiva e di fondo per il 2024 e il 2025, rispetto alle previsioni di marzo. L’inflazione complessiva è stimata al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026.
Mutui variabili: taglio fino a 37€ sulle rate di un mutuo da 250.000€
Come si ripercuote questo taglio sulle rate di un mutuo a tasso variabile? MutuiOnline.it ha ipotizzato due scenari: Single trentaduenne con un mutuo da 100.000€ a 20 anni con LTV 50%: la rata della migliore offerta variabile oggi è di 632€, con il taglio di 25bps passerà a 619€. Attualmente però il miglior fisso ha una rata di 537€ con l’offerta green rivolta ai giovani, e di 550€ in caso di offerta non green, pari a 69 € in meno (-11%) rispetto alla nuova rata del variabile. Famiglia di quarantacinquenni con un mutuo da 250.000 € a 30 anni LTV 50%: la rata della migliore offerta è attualmente di 1.265€, con il taglio di 25bps passerà a 1.228€. Attualmente però il miglior fisso ha una rata da 998€ con l’offerta green (-19%). I mutui green a tasso fisso rappresentano ormai una quota importante delle richieste di mutuo grazie alla loro convenienza: nei primi 5 mesi del 2024, 3 richieste di mutuo su 10 sono state per questa tipologia. Mediamente, la differenza tra un mutuo green e un mutuo standard a tasso fisso è intorno ai 40 bps, per un variabile intorno ai 50 bps.
Il fisso ancora più conveniente del variabile
Attualmente, la distanza tra il tasso fisso e il tasso variabile, escludendo i mutui green, è di oltre 200 punti base. A fine maggio, infatti, i mutui a 20 e 30 anni hanno registrato un tasso variabile medio del 5,24%, mentre il tasso fisso medio si è attestato al 3,15%. Ancora più marcata la differenza tra i migliori prezzi, che si attestano al 2,59% per i fissi e al 4,65% per i variabili. Questo ha portato la quasi totalità delle richieste di mutuo nella prima parte dell’anno a orientarsi verso il tasso fisso (98,6% del mix). Stipulare un mutuo a tasso fisso continua a essere la strategia ottimale per i prossimi mesi, tanto che si mantiene alta la quota di richieste di surroghe da variabile a fisso, che rappresenta oltre il 30% delle richieste. Aumentano rispetto al 2023 le richieste di mutuo sopra i 150.000€ (dal 27,4% del mix al 31,7% del mix). Secondo l’Osservatorio di MutuiOnline.it le regioni dove si richiedono importi dei mutui maggiori sono il Trentino-Alto Adige (188.412€ in media), la Lombardia (159.390€) e il Lazio (156.878€); le regioni dove si richiedono importi più bassi sono la Calabria (103.702 €), il Molise (106.844 €) e la Sicilia (113.212 €).