CROTONE Sette condanne e quattro assoluzioni: è questa la conclusione del processo di rito abbreviato scaturito dall’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia sulle presunte attività illecite della cosca Corigliano-Comito di Rocca di Neto. A riferirlo è la “Gazzetta del Sud”. Il gup di Catanzaro dunque ha accolto l’impianto accusatorio illustrato nella sua requisitoria dal pubblico ministero, Paolo Sirleo, che aveva invocato dieci condanne e un’assoluzione. Venti anni di carcere sono stati inflitti a Michele Antonio Comito (1963), Michele Antonio Comito (1991) e Salvatore Comito. Per i tre la condanna più alta mentre quella più bassa, 4 anni e 20 giorni di reclusione, è stata comminata a Luca Frustillo. Condannati anche Martino Corigliano a 13 anni e 5 mesi di reclusione; Gabriele Stefanizzi a 8 anni, 8 mesi e 23 giorni e Luigi Corigliano a 5 anni e 4 mesi. Il gup ha invece assolto Martino Comito, Antonio Curto, Mario Vito Funaro e Antonio Donato. L’operazione, scattata il 19 dicembre 2022 con 18 fermi eseguiti dai poliziotti della Squadra mobile di Crotone, disarticolò la ‘ndrina capeggiata da Pietro Corigliano che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata in grado di allungare i propri “tentacoli” fino agli Stati Uniti. Le indagini non a caso iniziarono a marzo 2020 in seguito ad un’informativa dell’Fbi che ipotizzava una serie di estorsioni che alcuni esponenti dell’organizzazione criminale rocchisana avrebbero perpetrato ai danni dei locali di Manhattan a New York.
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