La Guardia di Finanza celebra i 250 anni a Vibo. «Al fianco dei cittadini onesti di questa terra» – FOTO
Il saluto del colonnello Ghibaudo ai vibonesi: «Qui mi sono sentito a casa. Oggi tra le persone si percepisce un senso di rinascita»

VIBO VALENTIA Era il 1774 quando veniva istituita la “Legione Truppe Leggere”, la prima in Italia ad avere prettamente compiti di vigilanza finanziaria. Oggi la Guardia di Finanza è uno dei corpi più importanti nella lotta all’illegalità non solo in ambito finanziario, ma anche contro la criminalità organizzata e nel controllo dello spazio aeronavale. Nella caserma Giuseppe Vizzari di Vibo Marina si sono celebrati i 250 anni dalla fondazione delle Fiamme Gialle. Oltre cento i finanzieri in servizio nella provincia di Vibo che hanno festeggiato il proprio anniversario alla presenza delle autorità civili e militari al completo: il procuratore di Vibo Camillo Falvo, il questore Rodolfo Ruperti, il prefetto Giovanni Paolo Grieco e il comandante provinciale dei Carabinieri Luca Toti. Presenti anche il presidente della Provincia Corrado L’Andolina, il vescovo Attilio Nostro, il sindaco di Vibo Enzo Romeo alla sua prima uscita pubblica ufficiale, insieme al comandante della Polizia Locale Michele Bruzzese ed esponenti della società civile, tra cui l’associazione Libera.
La sinergia tra istituzioni e forze dell’ordine
Diversi gli agenti premiati per il loro impegno durante l’anno. A consegnare gli encomi il prefetto Giovanni Paolo Grieco e il procuratore Camillo Falvo. «Una giornata – ha detto Falvo a margine dell’evento – nella quale noi ricordiamo l’attività svolta dalla Guardia di finanza. Le forze dell’ordine fanno un grande lavoro e quindi è giusto ed è bello ricordare i meriti di questi militari che ogni giorno lavorano per tutta la provincia». Una sinergia tra forze dell’ordine sottolineata anche dal colonnello Massimo Ghibaudo, comandante provincia della GdF che ieri ha fatto gli onori di casa insieme al parigrado del Roan Alberto Lippolis. «Qui – ha affermato Ghibaudo – ci sono oggi le forze dell’ordine e tutti gli attori istituzionali che lavorano con noi per cercare di dare futuro, speranza e concretezza a una terra da curare, ma in senso positivo».
Il bilancio del colonnello Ghibaudo
Il colonnello fa poi un bilancio dell’attività delle Fiamme Gialle vibonesi, elencando dati e numeri della lotta all’illegalità finanziaria. «Abbiamo fatto diversi interventi fiscali, abbiamo recuperato più di 11 milioni di euro di base imponibile, quasi 2000 interventi totali. Lavoriamo tantissimo sulla spesa pubblica, abbiamo fatto 14 denunce per il Pnrr, recuperato 50 milioni di euro dovuti a bonus facciate o bonus erogati dallo Stato e mai fattivamente utilizzati, ma acquisiti in maniera truffaldina». «Ma il front principale – continua Ghibaudo – è la lotta continua alla criminalità organizzata e alla criminalità economica. È un territorio da curare in senso positivo, noi dobbiamo stare a fianco dei cittadini onesti e ai tanti che a questa terra ci tengono davvero».
Il saluto a Vibo: «Qui mi sono sentito a casa»
Un cambiamento che, seppur lento, Ghibaudo vede come un segnale di speranza. «Io arrivo da fuori e ho percepito un senso di rinascita, di voler cambiare le cose. Un movimento lento che coinvolge sempre più persone. Noi, come forze dell’ordine, dobbiamo dare supporto e forza a questa rinascita». Una cerimonia particolarmente sentita per il comandante provinciale, che lascerà Vibo tra poche settimane per prendere incarico al Nord. Un ultimo pensiero lo rivolge proprio ai cittadini che tre anni fa lo hanno accolto. «Chiudo tre anni, devo dire grazie a questa terra e ai vibonesi. Mi sono sentito a casa, nonostante sia molto lontano dalla mia famiglia. Il posto è bellissimo, l’ho detto il primo giorno e lo voglio ricordare: non sono mai stato così a Sud, la prima cosa che mi è rimasta venendo qui sono state le montagne, il cielo, il mare azzurro. Me ne vado via con queste immagini, ma con un’aggiunta: ho conosciuto veramente tanta brava gente che ha voglia di migliorare, di lavorare e di rendere questa terra ancora più bella che è». (Ma.Ru.)
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