CATANZARO Due assoluzioni confermate, una ribaltata e alcune condanne riviste. È questo l’esito del processo emesso dai giudici della Corte d’Appello di Catanzaro (Alessandro Bravin presidente, Maria Rosaria di Girolamo e Assunta Maiore consiglieri, Giuseppe Femia cancelliere) nei confronti dei soggetti per i quali era stato proposto appello dopo la sentenza di primo grado del processo “Big Bang”, emessa il 23 dicembre 2023, e celebrato con rito abbreviato. Si tratta dell’inchiesta della Dda di Catanzaro contro la consorteria Scerbo-Trapasso-Mannolo-Zoffreo. Gli imputati sono accusati di avere, in maniera sistematica, controllato il territorio di Sellia Marina attraverso il taglieggiamento e l’usura. Le indagini della Compagnia dei carabinieri di Sellia Marina avevano rivelato l’estorsione ai danni di un imprenditore che avveniva sistematicamente dal 1976 mentre L’attività investigativa scaturisce da un duplice episodio verificatosi nel 2018, quando sono state poste delle taniche di benzina davanti a due differenti esercizi commerciali.
Non era stato appellato il verdetto di assoluzione di Capicotto, Pietruccia Scerbo e Fabio Mannolo. (g.curcio@corrierecal.it)
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