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Rischio infarto e ictus: un test lo dirà in pochi minuti

In futuro si potrà rispondere a 14 domande per capire se si è a rischio oppure no

Pubblicato il: 08/07/2024 – 21:38
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Rischio infarto e ictus: un test lo dirà in pochi minuti

In futuro, forse, rispondendo ad una serie di domande, 14 per l’esattezza, si potrà definire il profilo dei pericoli che corre il cuore. Quali sono i parametri? Genere, età, peso corporeo a 20 anni, peso corporeo attuale, altezza corporea, circonferenza vita, circonferenza fianchi, stato di fumatore (pacchetti di sigarette e durata del fumo), condizioni di salute esistenti (farmaci ipolipemizzanti, farmaci antipertensivi, durata del diabete e ipertensione diagnosticata) ed infine la storia familiare (ereditarietà per infarto miocardico). Poi, la parola passa ad un algoritmo capace di integrare le informazioni e proporre indicazioni precise. Il test trae le basi dai dati dello studio SCAPIS e promette di identificare rapidamente l’alto rischio di infarto.
A dimostrare il suo valore c’è ora una ricerca apparsa sul Journal of the American Heart Association, condotta da Göran Bergström, docente presso l’Accademia Sahlgrenska dell’Università di Göteborg, ricercatore principale di SCAPIS e riportata da Repubblica.
Il target ideale per questo “check domestico? Gli over 50. Lo studio si basa sui dati di 25.000 individui di età compresa tra 50 e 64 anni inclusi nella ricerca. In tutti sono state esaminate le arterie coronarie utilizzando la tomografia computerizzata, che fornisce un’immagine del grado di aterosclerosi.

«Il nostro test consente di identificare quasi due terzi delle persone di età compresa tra 50 e 64 anni che presentano un’aterosclerosi coronarica significativa e sono quindi ad alto rischio di malattie cardiovascolari – segnala Bergström”. Il test a casa è composto da 14 domande la cui risposta richiede dai cinque agli otto minuti. Le risposte vengono poi definite dall’algoritmo che “rimescola” in modo intelligente le informazioni. E si identifica circa il 65% degli individui a più alto rischio di malattie cardiovascolari.
«I risultati mostrano che il nostro test domiciliare è accurato quanto un esame clinico utilizzando esami del sangue e misurazioni della pressione sanguigna – fa sapere l’esperto». In futuro, grazie ad indagini di questo tipo, si punta con questi mezzi ad identificare coloro che sono ad alto rischio di infarto o che sono attualmente sottotrattati.

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