COSENZA “Tutino-Samp, ci siamo, “Tutino piace al Sassuolo”, “È fatta per Tutino all’Empoli”. 18 luglio 2024, esattamente 34 giorni dopo l’operazione di riscatto dell’attaccante napoletano annunciata a sorpresa dal presidente del Cosenza Eugenio Guarascio, la situazione è questa. Tutti lo vogliono (a molto meno dei 5 milioni richiesti dalla società silana), nessuno lo prende, con conseguente rallentamento delle strategie di mercato nel settore offensivo rossoblù. Chi pensava che il patron silano, nel momento del riscatto, avesse in mano una soluzione immediata per la vendita, con tanto di plusvalenza, del suo tesserato più illustre, si sbagliava. Così come appare ormai chiaro, considerati gli ingaggi scommessa o di prospettiva e le difficoltà di mercato (vedi caso Caligara: per chi non lo sapesse il calciatore dell’Ascoli aveva dato l’ok al Cosenza per poi sparire nel nulla e nel frattempo accordarsi con il Sassuolo) riscontrate fino a qui dal direttore sportivo Gennaro Delvecchio, che da parte dell’imprenditore cosentino non c’è mai stata l’intenzione di trattenere a Cosenza il calciatore con l’intento di aumentargli notevolmente lo stipendio (la Sampdoria, per intenderci, frenata per ora dall’indice di liquidità, è disposta a far firmare a Tutino un contratto da 800 mila euro all’anno) e costruirgli intorno una squadra forte, pronta ad affrontare un campionato di vertice, come Tutino, in caso di mancato approdo in serie A, giustamente richiede. La sensazione, dunque, considerati anche i pessimi rapporti tra Guarascio e l’agente di Tutino Mario Giuffredi, è che questa incertezza, nonostante gli eclatanti annunci quotidiani, sia destinata ancora ad andare avanti, danneggiando non poco i piani di Delvecchio e di Massimiliano Alvini, tecnico che nel giorno del suo approdo in riva al Crati aveva chiesto di poter iniziare il ritiro di Cascia con almeno il 90 per cento della rosa con cui avrebbe affrontato il campionato. Attualmente il reparto offensivo della squadra rossoblù è formato da un Tutino con le valigie in mano, da Massimo Zilli, Alessandro Arioli e Jahce Novello, giovani promettenti ma probabilmente destinati a finire in prestito in serie C. (f.v.)
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