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Sciopero dei balneari a macchia di leopardo

Protesta non uniforme su scala nazionale: in Liguria punte del 100%, in Calabria poche adesioni

Pubblicato il: 09/08/2024 – 23:22
Sciopero dei balneari a macchia di leopardo

ROMA Ombrelloni chiusi oggi, dalle 7,30 alle 9,30, in tante spiagge italiane. Lo sciopero dei balneari, che hanno aderito alla manifestazione nazionale degli operatori di settore chiedendo di fare chiarezza sulle concessioni in scadenza a fine anno, ha coinvolto diverse zone costiere della penisola e delle isole del Paese. Sulla questione la categoria è però spaccata: se Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno imboccato la strada della mobilitazione, altre sigle come Assobalneari, Federbalneari e Cna si sfilano, parlando di “iniziativa spot”. Le maggiora partecipazione alla protesta – secondo quanto annunciato da alcuni sindacati – si è avuta in Liguria dove l’adesione avrebbe toccato il 90% con punte del 100%. Anche in Sardegna, dal nord al sud, migliaia di ombrelloni chiusi per protestare contro la mancata emanazione da parte del governo delle nuove regole sugli stabilimenti balneari: dal Poetto di Cagliari a Villasimius, Chia, Alghero, Orosei e altre. Lidi chiusi per dure ore sul litorale romano, dove ha partecipato alla protesta la quasi totalità dei balneari. Nelle Marche oltre il 50% degli operatori hanno aderito all’iniziativa e in Versilia ha invece aderito uno stabilimento balneare su quattro, stima su cui pesa la serrata totale dei bagni di Lido di Camaiore. Diversa la situazione sulla riviera romagnola. A Rimini la presa di posizione dei bagnini era già stata annunciata come una rivendicazione dolce e all’insegna dell'”ospitalità” con un brindisi e i calici alzati insieme ai turisti all’ora di pranzo. Così, a scorrere l’arenile riminese – punteggiato da 150 stabilimenti su quasi 20 chilometri – gli ombrelloni appaiono aperti come ogni giorno. Sciopero dei balneari a macchia di leopardo in Sicilia: ombrelloni aperti sulla costa del Palermitano, ma anche a Giardini Naxos e a Taormina, con quale eccezione a Mazzarò, ma non all’Isolabella, e nel Siracusano; chiusi alla Plaia di Catania, nell’Agrigentino e Mazara del Vallo, nel Trapanese. Sulle coste calabresi, come a Tropea, la protesta non ha fatto sentire i propri effetti. Situazione analoga a diversi stabilimenti balneari della Costa degli Dei che si estende da Pizzo a Nicotera, nel vibonese. Alcuni titolari di lidi, addirittura, non erano a conoscenza della mobilitazione. (Ansa)

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