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Ponte sullo Stretto, «l’incubo “muro” è sempre più reale»

Una nota del Circolo Pd di Villa San Giovanni rende noti gli esiti dell’interlocuzione con Msc. «L’impalcato rischia di essere troppo basso»

Pubblicato il: 27/08/2024 – 18:37
Ponte sullo Stretto, «l’incubo “muro” è sempre più reale»

VILLA SAN GIOVANNI Il battibecco tra il ministro Matteo Salvini e Piero Pelù sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto non distoglie l’attenzione sulla realizzazione della mastodontica struttura. Il circolo Pd di Villa San Giovanni, lo definisce un “muro” che non riguarda solo il «gigantismo navale» (le navi in costruzione con altezza pari o superiore agli 80 metri) ma anche le navi attualmente in navigazione. Il Ministero dei Trasporti – rispondendo a un “accesso civico” del Pd di Villa – ha indicato il numero di navi con altezza superiore al franco navigabile del Ponte (65 metri) che passano oggi, in più tratte, sullo Stretto (15 commerciali e 5 da crociera). Una circostanza che non ha del tutto convinto il Circolo Democratico di Villa che ha deciso di approfondire, chiedendo alla Società Msc alcune precisazioni di carattere generale. «Va precisato, che Msc non intende entrare nel dibattito “Ponte si, Ponte no”, posto che ha già espresso le sue valutazioni al Ministero competente», ma i dati generali comunicati, sono importanti.
Come sottolinea il Pd di Villa San Giovanni, «dai dati Msc, le navi operative della Compagnia – al momento le più alte del Mondo – potranno passare sotto al Ponte solo se l’altezza minima dal livello del mare sarà di almeno 65 metri, cui andrà aggiunto un ulteriore margine per compensare l’oscillazione verticale del Ponte e l’eventuale moto ondoso». Dai dati ufficiali del ministero dei Trasporti, fanno notare i dem, quelli desumibili dal progetto in aggiornamento e della presa di posizione di Federlogistica «il “franco navigabile” del Ponte, in condizioni di massimo carico (con l’attraversamento ordinario, quindi, di mezzi pesanti e treni) è di soli 65 metri. Per evitare, quindi, che il transito delle navi Portacontainer in rotta dall’Oceano Indiano verso Gioia Tauro – ma anche di tutte quelle che salpano dagli altri porti italiani – subiscano stop e disagi senza precedenti derivanti dalla circumnavigazione della Sicilia – comportante un aggravio dei costi e dei tempi di navigazione – dovrebbe essere previsto un innalzamento dell’impalcato di almeno 15 metri, con la riscrittura totale del progetto in essere».
Tutto da rifare, dunque, almeno per il Pd. (redazione@corrierecal.it)

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