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«Carenza d’organico» e «scarsa fiducia»: la situazione dei comuni sciolti per ‘ndrangheta nel Vibonese

Nella relazione del Ministero il report sulla gestione commissariale di Soriano, Acquaro e Capistrano dopo lo scioglimento

Pubblicato il: 28/08/2024 – 18:01
«Carenza d’organico» e «scarsa fiducia»: la situazione dei comuni sciolti per ‘ndrangheta nel Vibonese

VIBO VALENTIA Soriano, Acquaro e Capistrano: sono tre i comuni del Vibonese guidati dai commissari nel 2023 in seguito al decreto di scioglimento per infiltrazioni della ‘ndrangheta. Un anno particolarmente “movimentato” per la provincia vibonese con l’invio delle commissioni a Mileto, Nicotera, Tropea e Stefanaconi. Il “caso Vibo” ha coinvolto anche l’Azienda sanitaria provinciale, destinataria della commissione per presunte infiltrazioni ‘ndranghetiste emerse dall’inchiesta Maestrale e ancora in attesa della decisione finale dal Ministero. Per Tropea e Stefanaconi è già arrivata, invece, di recente la notizia dello scioglimento, mentre lo scorso gennaio alla lista dei comuni finiti nel mirino del Prefetto Giovanni Paolo Grieco si è aggiunta Filadelfia. Discorso inverso per Soriano, che dopo quasi due anni di commissariamento, ha rieletto una nuova amministrazione con le elezioni dello scorso giugno.

Mala gestio e crisi economica

Nell’ultima relazione del Ministero dell’Interno sulla gestione dei comuni sciolti per mafia nel 2023 è emerso come la situazione per quelli vibonesi sia segnata da «carenza d’organico» e una «scarsa credibilità» delle Istituzioni, a cui è legata l’assenza di fiducia da parte dei cittadini. In particolare, si legge nella relazione, la maggior parte degli enti «oltre a presentare situazioni di diffuso disordine amministrativo se non di mala gestio, si trovano in condizioni finanziarie deficitarie». Situazioni che «favoriscono la permeabilità alle ingerenze esterne e al condizionamento delle associazioni criminali». In totale circa 5 mila i cittadini vibonesi coinvolti dall’amministrazione commissariale tra Soriano, Acquaro e Capistrano.

A Soriano e Capistrano scarsa fiducia e carenza d’organico

Per quanto riguarda Soriano, la relazione dei commissari parla di contribuenti «disorientati» e «disabituati ai normali percorsi tracciati dalle procedure amministrative». In sostanza, si è cercato di ricostruire «un rinnovato rapporto di fiducia, di leale collaborazione e di reciproco affidamento» con i cittadini. Sono stati poi assunti sei nuovi dipendenti, passando da 12 a 18 unità, al fine di incrementare, soprattutto, la riscossione dei tributi. Si parla di «grave carenza di organico» anche per Capistrano, individuato come «ente non virtuoso» per la sua «scarsa capacità assunzionale». Oltre a cercare di stabilizzare i precari, i commissari hanno aggiornato il piano comunale per la prevenzione della corruzione al fine di «trasmettere al personale il “rispetto della legge” quale metodo imprescindibile del proprio operare».

Ad Acquaro sospesi dipendenti comunali

Per Acquaro è stato disposta la sospensione di dipendenti comunali che nella relazione prefettizia risultavano condizionati dalla ‘ndrangheta. Quasi come conseguenza, la questione prioritaria per la terna commissariale è stata «fronteggiare il problema della scarsa credibilità» da parte dei cittadini nei confronti degli uffici comunali, dovuta anche alla «dispersione» e alla «scarsa coesione sociale». L’amministrazione ha così promosso una serie di incontri ed eventi sociali con le associazioni del territorio, ma si è anche concentrata sull’affrontare le principali criticità sofferte dalla popolazione, come la crisi idrica su cui si è deciso di intervenire con i fondi del Ministero destinati ai comuni sciolti. (Ma.Ru.)

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